“Bomba ecologica alla Fervet, area va bonificata”
Appello dei residenti: “Serve riqualificazione”
| Matteo Ceron |
CASTELFRANCO – Appello dei residenti in prossimità dell’area dove fino ad alcuni anni fa c’era la Fervet, nella zona di borgo Padova: chiedono che l’area venga bonificata al più presto. L’area, comunicano i residenti in una nota, tornerà all’asta per la sesta volta il 10 aprile. Si tratta di 92.000 mq, con una superficie a capannoni di circa 40.000 mq, per un prezzo di circa un milione e mezzo di euro.
“L’area della Fervet è una bomba ecologica – dicono -. Lanciamo un appello per la bonifica dell’area. Ci sono troppe incognite nell’area che deve essere risanata e riqualificata: noi residenti chiediamo chiarezza e garanzie sulla bonifica”.
“Dopo la cessazione dell’attività nel 2011, l’area è in totale stato di abbandono. La possibilità di acquisire il complesso per un prezzo conveniente potrebbe interessare molti operatori se non fosse per le problematiche e le difficoltà legate al recupero dell'area e dei fabbricati – recita la nota -. Tra queste il problema della bonifica sembra essere quello che più pone problemi di definizione: l'attività industriale si è sviluppata per circa un secolo, trattando materiali inquinanti quali l'amianto, idrocarburi e vernici, in un periodo in cui non si conosceva la pericolosità di certe sostanze, complice anche l’assenza della sensibilità ambientale che solo negli ultimi anni si è sviluppata. Il problema della bonifica ha quindi un ruolo rilevante per la riqualificazione dell'area e la definizione dei costi conseguenti, che per gli operatori economici sono ad oggi non quantificabili, scoraggiando gli acquirenti. Il problema è stato confermato dai sondaggi effettuati dal curatore fallimentare per arrivare alla stima dell'area”.
“Dalle analisi effettuate è infatti emersa la presenza in alcune zone di sostanze inquinanti, ma ad oggi i sondaggi sono stati effettuati solo in alcuni punti, quindi una seria campagna di caratterizzazione ambientale dovrà richiedere una rilevante quantità di campionamenti che, vista l'estensione dell'area interessata, potrà avere costi sicuramente rilevanti e non del tutto definibili ex ante. Poiché il piano delle analisi dovrà essere continuamente aggiornato e adattato alle situazioni che si andranno a trovare, i costi potrebbero anche subire notevoli incrementi”, avrebbero riferito i tecnici ai residenti.
“Altra criticità per eventuali lavori di recupero è la viabilità di accesso all'area – dicono ancora i residenti -. Attualmente questa è servita da una strada che si innesta nella parte sud del cavalcavia, incrocio che risulta molto critico specie per quanto riguarda l'uscita nella statale. L'operatore che intende farsi parte attiva dovrà, per forza, trovare una soluzione di viabilità (ingresso/uscita dalle strade di grande traffico) consona al volume di traffico che sarà generato dai nuovi programmi di sviluppo dell'area Fervet”.
(Nell'immagine l'area Fervet vista dall'alto)