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28 marzo 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

“Ce la fanno in terrazza”

Cittadini esausti dei ‘ricordini’ dei piccioni. Continua il piano di cattura

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

“Ce la fanno in terrazza”

PIEVE DI SOLIGO - Da sempre popolano il cielo di Pieve di Soligo, ma anche i tetti delle abitazioni, lasciando la loro “firma” qua e là, su marciapiedi e balconi. I piccioni fanno ormai parte dell’arredo urbano del centro e delle frazioni, ma negli ultimi anni hanno innescato non pochi malumori tra i residenti. In molti hanno protestato in municipio perché ormai esausti dai terrazzi imbrattati.

 

In principio i piccioni erano pochi, poi sono diventati migliaia. Nel dicembre 2016 il Comune stimava che ce ne fossero 1.400. Un anno e mezzo dopo, e dopo 52 interventi di cattura, ne sono stati presi 2.300 e ancora ce ne sono. Si stimano che ne siano rimasti 250. Di giorno volano nei prati in cui possono trovare cibo. Di sera “tornano a casa”, stazionando sui tetti o in qualche vecchio edificio divenuto una voliera.

 

«Quando siamo partiti con il progetto di contenimento del numero, nel cielo c’erano nuvole di colombi – ricorda l’assessore Giuseppe Negri -. Ora si vedono ancora e il nostro obiettivo non è quello di azzerarli, ma di mantenere un numero minimo compatibile con la nostra città che da sempre conta la presenza di piccioni, come in molti altri centri storici trevigiani».

 

Nel dicembre 2016 il Comune, conscio della problematica e delle lamentele dei pievigini, ha affidato ad una persona iscritta all’albo dei falconieri, supportata da ditte specializzate, cento interventi di cattura con gabbie di colombi. Ad oggi ne sono stati effettuati 52, posizionando le tre gabbie in più punti del paese, dal centro al Patean. Questo anche in collaborazione con i privati. «Le colonie erano sparse per tutto il comune – ricorda il sindaco Stefano Soldan -. In quasi un anno e mezzo abbiamo ridotto la popolazione dei piccioni. Li vediamo ancora, ma non c’è più quel problema di imbrattamento dei marciapiedi».

 

Le procedure per il contenimento dei piccioni sono quelle contemplate dalla legge e dal protocollo apposito della provincia di Treviso. Una volta catturati, i piccioni vengono portati via. «Si segue l’iter indicato» afferma Negri, senza sbilanciarsi sul destino dei volatili che, a quanto pare, se più non malati non vengono abbattuti. Il Comune ha ancora a disposizione 48 interventi di cattura: «Li gestiremo in base alle necessità, ma senza azzerare il numero dei piccioni» rassicura Negri.

 


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Claudia Borsoi

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