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28 marzo 2024

Castelfranco

“Coronavirus: fate intervenire l’esercito!”

Lo ha chiesto il pacifista Mario Bertolo con una lettera al Conte e Mattarella

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Mario Bertolo

CASTELFRANCO – Coronavirus: Mario Bertolo scrive a Conte e Mattarella per chiedere di far intervenire l’esercito. Figura molto conosciuta della realtà politica locale Bertolo ha deciso di rivolgere una richiesta direttamente al Presidente della Repubblica, al Premier ad al Ministro della Difesa, esortandoli a coinvolgere nelle operazioni operative di controllo per la pandemia, i soldati e non le forze dell’ordine, affinché queste possano tornare a compiere il ruolo che gli compete.

“La pandemia di COVID 19 che stiamo vivendo sta mettendo a dura prova l'intera popolazione mondiale e vede coinvolti in primis i cittadini degli Stati Europei, con l'Italia al primo posto per numero di contagiati e di decessi. Il Sistema Sanitario Nazionale del nostra Paese, al quale va tutto il mio sincero ringraziamento, è impegnato oltremisura per tentare di ridurre le conseguenze del contagio – scrive Bertolo -. Nel contempo, tutti dovremmo aver capito che il primo, l'immediato e il più importante contributo che ogni cittadino può dare per contribuire ad arginare il suddetto contagio è quello di rimanere a casa e comunque di ridurre in tutti i modi ogni comportamento che potrebbe favorire l'espandersi del contagio”.

La missiva quindi prosegue: “Purtroppo, a tutt'oggi i dati dimostrano che questo comportamento è ben lungi da essere acquisito e messo in pratica da tutti e anche per questo è stato necessario "distaccare" dai loro compiti primari decine di migliaia di uomini, tra Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia Locale destinandoli a servizi di controllo atti a contrastare tali comportamenti irresponsabili. Controlli nei quali, per quello che abbiamo capito, risulta "marginale" il ruolo dell'Esercito. Una considerazione: l'Esercito Italiano è composto da circa 100.000 militari professionisti i quali, tolti i circa 10.000 che sono impegnati in operazioni all'estero, in questo momento probabilmente sono nella stragrande maggioranza utilizzati in servizi non di primaria importanza”.

“In questa situazione, considerato che non c'è alcun pericolo che i "cosacchi di Putin" vengano ad abbeverare i loro cavalli nella Fontana di Trevi come si diceva ai tempi della guerra fredda, perché continuare a togliere Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia Locale ai loro importanti servizi e non destinare la parte di Esercito che non sia impegnato in servizi di primaria e vitale importanza per il Paese? I governatori di Lombardia e Veneto ma anche molti altri esponenti del centrodestra hanno cominciato, più o meno esplicitamente, a sostenere la necessità di muovere l'Esercito".

“Si tratta di una richiesta che arrivando da quella parte politica fa venire in mente "ordine e ubbidienza" di antica memoria o la volontà di strumentalizzare l'azione del governo, ma se a richiederlo è un convinto pacifista di sinistra come lo scrivente che si interroga sul come mai nel drammatico contesto che il nostro Paese sta attraversando, cos'altro dovrebbe succedere per giustificare che per il servizio di vigilanza e controllo del rispetto della normativa COVID 19 venga utilizzato l'Esercito? Il bilancio annuale della Difesa supera i 25 miliardi di euro, possibile che in "tempo di pace" quei 70-80.000 professionisti possano essere utilizzati diversamente dal loro compito primario? Pensiamo ancora che tale decisione sarebbe considerata una limitazione della libertà personale. Coraggio, i cittadini responsabili lo stanno aspettando”.

 



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