“Dove portano i venti”, al via la nuova edizione di Giavera Festival
Dal 14 al 17 luglio dibattiti, sapori e riflessioni. Tra gli ospiti il Quartetto per il dialogo nazionale tunisino, premio Nobel per la pace
| Isabella Loschi |
GIAVERA DEL MONTELLO - In tempi di “equilibri sconvolti, di cambiamenti e trasformazioni di un mondo sull’orlo”, la 27^ edizione del Giavera Festival dal titolo “Dove portano i ventI” vuole interrogarsi sull’oggi e sul domani, perché “il domani, è il passo avanti a noi", fa sapere il presidente del Giavera Festival Don Bruno Baratto- e quel passo va fatto insieme e con tutta la responsabilità che siamo in grado di assumerci ascoltando e allargando lo sguardo su prospettive più vaste”.
Il festival, dal 14 al 17 luglio quest’anno offre una rassegna particolarmente ricca di persone e appuntamenti che attraverso storie ed esperienze aiuteranno ad esplorare e informare quanto sta accadendo intorno a noi. Ad aprile la 27esima edizione giovedì 14 luglio alle ore 20.45 negli spazi della Casa Accoglienza migranti di Giavera del Montello, Marco Tarquinio, direttore dell’Avvenire, che aiuterà a decifrare alcuni avvenimenti particolarmente significativi e attuali per capire dove stiamo andando come comunità umana, aprendo il Festival giovedì 14 luglio alle ore 20.45 negli spazi della Casa Accoglienza migranti di Giavera del Montello.
Venerdì 15 si parlerà dei rischi di naufragio dell’attuale ordinamento della società globale con Vittorio Emanuele Parsi, docente della Cattolica di Milano ed esperto di relazioni internazionali. Sabato, alle 18, a villa Wassermann, spazio al professor Grammenos Mastrojeni con l’approfondimento sui cambiamenti climatici e sulle nostre possibili scelte. Alle 20 si prosegue con Matteo Moretti, designer e docente all’università di Bolzano, che presenterà il Piccolo Salone del Fare-Migrare. La serata del sabato prevede ancora alle 20.30 un teatro reportage dalla Palestina con il gruppo Zaatar e alle 21.30 la proposta del docufilm The Wire sul confine Sloveno-Croato della Rotta Balcanica, presentato dalla regista Tiha Gudac.
Domenica 17 luglio il festival parte dal mattino: alle 11 in villa Wassermann il Quartetto per il dialogo nazionale tunisino, premiato nel 2015 con il Nobel per la Pace "per il suo contributo decisivo alla costruzione di una democrazia pluralista in Tunisia dopo la rivoluzione dei Gelsomini del 2011". Con loro sarà affrontata la situazione del Mediterraneo e dell’importanza della società civile negli eventi di cambiamento. Abdessattar Ben Moussa, avvocato e attivista per i diritti civili, Houcine Abassi, sindacalista, Ouided Bouchamaoui, imprenditrice, Mohamed Fadhel Mahfoudh, avvocato, condivideranno poi a pranzo, con tutti coloro che si saranno prenotati, le specialità dello chef Baigiou, per continuare a scambiare opinioni e confronti. Tra gli ospiti anche Moni Ovadia, che a seguire offrirà un contributo sul nostro “Essere viventi”, ovvero sulla condizione umana nel nostro tempo e alle 18 Paolo Guerrieri, docente di economia alla Sapienza di Roma, aiuterà a comprendere i mutamenti dell’attuale fase economica e le conseguenze per il nostro prossimo futuro.
Alla sera alle 20.30 Andrea Pennacchi con “sbuffi spifferi folate… dove portano i venti?”. Ancora una volta, la serata si arricchisce di sonorità che intrecciano varie parti del mondo, con il Music Concert della Fanfara Station e a seguire il Gruppo Musicale Carlos Paz, musicista dell’Orchestra di Piazza Vittorio (Roma) che chiuderà con un viaggio musicale di contaminazioni dalle Ande ai Caraibi. Le “Cucine del gusto” saranno aperte sabato 16 e domenica 17 dalle 19 in poi e su prenotazione domenica 17 dalle 13 per il pranzo con i premi Nobel e Moni Ovadia.
Per tutte le info e le prenotazioni ad alcuni eventi www.ritmiedanzedalmondo.it