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28 marzo 2024

Castelfranco

“Due settimane a spalare letame per lo stage”. Ascom: “Ma c'è anche la buona alternanza”

Quanto accaduto ad un ragazzo di Castelfranco accende il dibattito sull’alternanza scuola lavoro

| Matteo Ceron |

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| Matteo Ceron |

“Due settimane a spalare letame per lo stage”. Ascom: “Ma c'è anche la buona alternanza”

CASTELFRANCO – Il caso del ragazzo dell’agraria di Castelfranco che avrebbe passato due settimane per l’alternanza scuola lavoro a spalare letame viene preso come esempio dall’Ascom di Treviso per dire invece che ci sono parecchi casi di eccellenza.

Secondo quanto riportato dalla Tribuna di Treviso, lo studente di quarta avrebbe passato le giornate unicamente a pulire la stalla in cui era stato previsto il suo periodo di stage, quando invece, a suo dire, avrebbe dovuto lavorare per conoscere ed imparare ad utilizzare un sistema robotizzato d’avanguardia per la mungitura delle mucche.

 

Il suo caso non sarebbe che uno dei tanti che toccano moltissimi studenti nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro, come denunciato in tutta Italia con la manifestazione di venerdì scorso: mansioni di pura manovalanza che non fanno imparare niente di nuovo.

 

“Mentre nelle piazze d’Italia gli studenti dei trienni scendono in piazza per protestare contro un’alternanza ‘priva di contenuti formativi’, che può arrivare anche a far pulire stalle (ad esempio in alcuni istituti agrari), a fare fotocopie o consegnare pacchi, a Treviso - grazie a proficue collaborazioni instaurate con i principali istituti e licei cittadini - esiste La Buona Alternanza”, recita una nota diffusa da Ascom Treviso.

 

“Ascom Confcommercio Treviso – dichiara il presidente Renato Salvadori - ha stipulato convenzioni con ben cinque Istituti ed importanti licei e con ognuno di essi avvia progetti mirati, ore di aula con testimoni ed imprenditori in cattedra alternate a stage in imprese, per far ‘capire il terziario’, capire come ragiona un imprenditore, cosa significa in pratica e-commerce, quali saranno gli scenari futuri dei consumi e della distribuzione organizzata”.

 

Viene riportato l’esempio dell’Istituto Riccati, dove dei ragazzi di quarta, collaborando con Ascom, hanno dato vita ad un progetto che ha analizzato con i big data messi a disposizione dalle Istituzioni (la stessa Ascom e CCIIA). La cosa ha dato loro modo di comprendere le macro evoluzioni del commercio al dettaglio in provincia di Treviso e nelle sue sub-aree, intrecciate ai trend demografici.

“Sono arrivati a prospettare come possono evolvere i modelli di business di una tradizionale attività retail attraverso un fattore d’innovazione quale l’e-commerce – viene spiegato da Ascom -. Il loro lavoro, virtuoso, è diventato una mostra esposta nelle sale della Camera di Commercio ed è ora utile ad imprese ed associazioni per contribuire a riqualificare la programmazione commerciale”.

 


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Matteo Ceron

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