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28 marzo 2024

Castelfranco

“Marcon dimentica Bella Venezia: nel volantino solo 7 frazioni ma sono 8”

L’ex sindaco Gomierato “tra le orecchie” al sindaco Stefano Marcon per il suo volantino elettorale

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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maria gomierato

CASTELFRANCO – La campagna elettorale è entrata nel vivo a Castelfranco oltre alle foto di rito, i proclami e gli incontri pubblici (per la verità scarni con il rischio Covid) infuocano discussioni su diversi temi. Di queste ore la reprimenda dell’ex sindaco Maria Gomierato, ricandidatasi per il governo della città, nei confronti del suo antagonista Stefano Marcon per il contenuto del suo volantino dove non viene citata la frazione di Bella Venezia. Nella réclame del sindaco uscente infatti viene fatta menzione solo di: Campigo, Salvarosa, Salvatronda, San Floriano, Sant'Andrea oltre il Muson, Treville e Villarazzo.

Bella Venezia… dove sei finita? – chiede Maria Gomierato in una nota -. Come previsto, si è aperta la campagna elettorale, e lo stile dei candidati emerge dal primo momento. Con la sorpresa di un sindaco uscente che non conosce nemmeno bene il numero delle frazioni del nostro Comune. Nel volantino del candidato della Lega castellana ci sono solo 7 frazioni, non 8: e Bella Venezia? Che cosa ne penseranno i residenti dimenticati?”.

Ma Gomierato pende la palla al balzo anche per rigettare quanto affermato da Dussin alla presentazione di Marcon: “Patto di stabilità: fake news! Leggo sulla stampa che il candidato sindaco uscente ha richiamato in servizio il suo predecessore Dussin e che torna in voga la più grande foglia di fico che si sia mai inventata per nascondere le magagne di 10 anni di nulla: lo sforamento del patto di stabilità. Il patto di stabilità è una norma che limita la possibilità di spesa a tutti i Comuni, virtuosi o spreconi che siano, che abbiano o non abbiano risorse proprie, e che è in vigore dal 2002. Una norma ingiusta che arriva ad impedire il pagamento di lavori o servizi alle ditte che hanno lavorato per il comune.

Nel 2009 noi abbiamo fatto un atto di disobbedienza civile: abbiamo scelto di pagare tutte le ditte che avevano fatto lavori o servizi per il Comune e che chiedevano i loro soldi. Castelfranco era un Comune virtuoso e aveva in cassa tutte le risorse che servivano: ricordo che la crisi stava battendo forte dopo il dissesto finanziario globale del 2007-2008. Era una stagione in cui si contavano numerosi suicidi degli imprenditori o dei dipendenti che perdevano il lavoro. Noi abbiamo scelto la strada che salvaguardava le persone e l’economia del territorio. Abbiamo pagato tutti e abbiamo anche lasciato in cassa un consistente “tesoretto”. Il Comune, per un anno, ha avuto una sanzione che ha decurtato del 30% gli stipendi degli amministratori e ha imposto di non assumere personale e di non accendere mutui.

Questo fatto non ha minimamente limitato la possibilità operativa del Comune: infatti gli unici lavori pubblici della Lega di quegli anni sono stati quelli già approvati e finanziati dalla nostra Amministrazione - restauro della Torre Civica, pista ciclabile di San Floriano e rotatoria sulla Postumia Romana, palestra della scuola elementare di San Floriano - sono stati completati e inaugurati fra il 2011 e il 2013 dai nuovi amministratori. Quindi lo sforamento del patto di stabilità è solo un pretesto, un alibi per giustificare l’inefficienza degli anni persi dalla Lega a Castelfranco, una grande foglia di fico per nascondere grandi magagne.

Fra cui c’è quella enorme dell’Ospedale, svuotato dei servizi ai cittadini e regalato alla regione per lo IOV. Il nostro ospedale San Giacomo non era un “cadavere eccellente”, era un gioiello talmente bello, nuovo, all’avanguardia, che ha fatto gola a chi aveva bisogno di spazi per strutture che però dovevano essere fornite dalla Regione, e non dai nostri Comuni e a spese di noi cittadini. E la ragione di questa orrenda definizione di “cadavere” sono due piani non finiti che peraltro sono ancora lì come prima dello IOV? Purtroppo il nostro ospedale lo stanno mortificando e uccidendo un po’alla volta per asfissia: hanno svuotato tutti i nostri reparti regalandoli allo IOV con il consenso del sindaco uscente. Tutte le nostre chirurgie sono “ammucchiate” all’ottavo piano. Il Presidente ha detto di avere “un debito di riconoscenza con Stefano Marcon sull’ospedale, ha sposato in pieno le idee che stiamo portando avanti”, leggo così sulla stampa”.

L’ex sindaco Maria Gomierato quindi conclude: “Bene, i cittadini di Castelfranco e del territorio non penso siano così riconoscenti di una situazione che sta portando nella nostra area problemi gravi di mancanza di assistenza e cura ed emigrazioni sanitarie forzate. Il sindaco è il primo responsabile della salute dei cittadini: dei suoi cittadini, non di quelli di tutta la regione o dell’intero Paese. Dall’ospedale di Castelfranco non si porta più via niente! A Castelfranco e alla Castellana non si toglie il diritto alla salute: si restituisce il maltolto!”.

 



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