La “Merda d’artista” in mostra a Treviso
Duchamp, Man Ray, Burri e Manzoni in un percorso del Novecento
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TREVISO - Prodotta in 90 confezioni da 30 grammi ciascuna, la “Merda d’artista” di Piero Manzoni, “conservata al naturale”, come puntigliosamente specificato nelle scatole di metallo, è in mostra a Treviso. Una delle opere d’arte più discusse e famose degli anni Sessanta fa parte dell’esposizione, composta da 87 opere di 58 artisti internazionali, “Re-use. Scarti, oggetti, ecologia nell’arte contemporanea”.
Una grande mostra aperta fino al 10 febbraio 2018, curata da Valerio Dehò e progettata da Tra (Treviso Ricerca Arte) in collaborazione con i Musei Civici, che attraversa la storia dell’arte del Novecento fino ai giorni nostri con le opere di grandi artisti come Duchamp, Man Ray, Burri e Manzoni che hanno portato nei loro lavori il concetto del residuale, così come del riutilizzo dello scarto.
La mostra sarà, quindi, un vero e proprio viaggio per ammirare la nascita, l’evoluzione e lo stato attuale del concetto di riutilizzo con finalità etica ed estetica nel mondo dell’arte moderna e contemporanea. Il percorso espositivo sarà dislocato in tre diversi spazi espositivi della città, di cui due sedi museali, quali il Museo di Santa Caterina e il Museo Casa Robegan, ed uno privato, il piano Nobile di Ca’ dei Ricchi. Il visitatore potrà ammirare alcune autentiche icone del contemporaneo come il “Ferro da stiro a chiodo”, del 1921, il “Metronomo con foto” (1936) di Man Ray, i mozziconi di sigaretta nella vetrina da farmacista di Damien Hirst e la “Merda d’artista” di Manzoni. Imponente e bellissima la “Regina” di Enrica Borghi, una grande figura femminile, nobile, con tanto di corona, vestita interamente con bottiglie di plastica da riciclare.