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29 marzo 2024

Treviso

"Residenti preoccupati per la nuova antenna di telefonia mobile a Paese"

Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico e residente proprio a Paese, ha presentato un’interrogazione alla presidente del Veneto Luca Zaia

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PAESE - “La nuova antenna di telefonia mobile a Paese rispetta le normative su consumo del suolo, paesaggio, espianto dei vigneti e, soprattutto, tutela della salute da onde elettromagnetiche? E’ stato considerato l’effetto cumulativo delle onde elettromagnetiche emesse dal vicinissimo elettrodotto ad alta tensione e dalla nuova antenna? I residenti che abitano a ridosso del futuro impianto in via Asiago sono comprensibilmente preoccupati anche perché l’area è già sottoposta a campo elettromagnetico per il passaggio dei cavi dell’elettrodotto ad alta tensione di Terna che dista appena 70 metri dall’antenna. Un’installazione del genere, fra l’altro, ha come conseguenza una minore appetibilità degli alloggi che si trovano nelle vicinanze, con un loro inevitabile deprezzamento economico. Sono centinaia le abitazioni e gli appartamenti ubicati in via Asiago, via Trieste, via Aquileia e via Udine potenzialmente interessati”.

 

A farsi portavoce delle preoccupazioni è Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico e residente proprio a Paese, che ha presentato un’interrogazione alla presidente del Veneto Luca Zaia, così come la capogruppo dem in Consiglio comunale Anna Foffani ha depositato un’interpellanza al sindaco Katia Uberti.

 

“Alla salute si aggiunge il problema del consumo di suolo: viene cancellato altro terreno agricolo, visto che c’è un appezzamento coltivato a Prosecco. Il cantiere - sottolinea - ha comportato un’escavazione di terreno e il getto di una platea in cemento armato di circa 60 metri quadri oltre al basamento dell’antenna che ha comportato ulteriori scavi verticali”. E proprio sul vigneto si apre un altro fronte: “Sono state estirpate circa 40 piante di vite, impianti che in Veneto con le Giunte Zaia sono da sempre oggetto di importanti finanziamenti pubblici a fondo perduto con una media di 56 milioni l’anno: è doveroso sapere se sono state rispettate normative e procedure in materia di espianto, a maggior ragione se ci sono di mezzi i soldi dei contribuenti veneti”.

 


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