“Riconvertiamo i buchi neri in spazi scolastici”
Gli striscioni del Coordinamento Studenti medi di Treviso davanti a 4 edifici in disuso della città
| Isabella Loschi |
Uno degli striscioni apparso davanti all'ex Bingo di Treviso
TREVISO - “Riconvertiamo i buchi neri in spazi scolastici”. Il Coordinamento Studenti medi di Treviso riaccende i riflettori sul problema delle classi pollaio e della mancanza di spazi, evidenziati da tempo e con la pandemia non idonee a far rispettare tutte le misure di sicurezza, e suggerisce di riconvertire in spazi per la didattica gli edifici in disuso presenti a Treviso.
“In questo periodo - spiega il coordinamento- il problema è diventato molto più evidente, ritrovandoci a settembre con una pandemia in corso, e assieme ad altre 30 persone in una stanza, con il costante rischio di essere contagiati e contagiare”.
Gli studenti sono andati davanti ai luoghi che, secondo loro, potrebbero ospitare le classi superiori, e hanno appeso degli striscioni: “Questi spazi possono e devono essere riconvertiti a scuole o a spazi pubblici, di socialità per giovani e studenti”, si legge a chiare lettere. Quattro gli edifici individuati a partire dall’ex Telecom, l’ex polveriera, l’ex Bingo in centro storico a due passi da porta Carlo Alberto e l’ex Fermi in via Medaglie d’oro, sistemato proprio quest’estate dalla Provincia per ospitare le classi dell’istituto Besta.
I ragazzi del Coordinamento Studenti medi di Treviso si ritroveranno venerdì 22 gennaio in presidio davanti agli istituti di San Pelajo per ribadire la necessità di risolvere i problemi che ora impediscono il rientro a scuola in sicurezza.