“Se non si interviene sul clima, tra 100 anni ci sarà una cosa che la terra non ha mai visto prima”
Le previsioni del climatologo premio Nobel Filippo Giorgi sul cambiamento climatico
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Greta Thunberg è una visionaria? Greta sta dicendo cose che noi diciamo da tanti anni quindi se è visionaria lei siamo visionari anche noi”. Queste le parole di uno dei climatologi più importanti al mondo, Filippo Giorgi, Premio Nobel nel 2007, intervenuto al convegno “Pianeta Terra e Salute” promosso dal Centro Studi Psicosociali Antonio Calvani con il patrocinio dell’Università di Padova che si è tenuto al Park Hotel “Villa Fiorita” di Monastier, a cui hanno preso parte 150 ragazzi di sei scuole superiori di Treviso, Venezia e Padova che si sono confrontati, dopo un lavoro nelle scuole, sulle conseguenze della febbre planetaria.
“Greta, l’attivista svedese, è una ragazza che ha capito che c'è un grande problema che coinvolge soprattutto la sua generazione e quelle che verranno dopo di lei. Ha capito che bisogna attivarsi molto di più di quanto si stia facendo adesso. Se non si facesse nulla per limitare le emissioni di gas serra, i modelli ci dicono che potremmo avere un riscaldamento globale fino a 4-5 gradi dalle temperature attuali - ha rivelato Giorgi che ha fatto parte dell'IPCC, Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici - per avere un'idea di ciò che significa prendiamo in considerazione 20.000 anni fa quando c'è stato il picco dell'ultima era glaciale. Le temperature globali erano di 5-6 gradi più basse. Quindi noi in 100 anni potremmo dare al sistema climatico la stessa perturbazione, la stessa differenza tra un “era glaciale” e un “periodo interglaciale”. Una cosa che la terra non ha mai visto prima”.
Cosa significherebbe questo per il sistema climatico? “Un completo sconvolgimento. Zone che adesso sono rigogliose potrebbero diventare desertiche. Quest'anno i ghiacci della Groenlandia si sono sciolti ad un ritmo che non si era mai visto prima a causa delle temperature molto alte dell'artico. Se si dovessero sciogliere gran parte dei ghiacci della Groenlandia avremmo metri di innalzamento del livello del mare. Questo significa tutte le zone costiere. Sarebbe un completo sconvolgimento. Ma il pianeta si adatta e sopravvive, al tempo dei dinosauri il pianeta era 10 gradi più caldo. Quella che non può sopravvivere è la società come oggi la conosciamo.
Quindi Greta fa bene? “Fridays for future è un movimento molto positivo perché è propositivo. Non c'è antagonismo e dà a questi ragazzi un senso di speranza e di coinvolgimento, soprattutto qualcosa che io non ho visto per tanti anni. La giovane - conclude Giorgi - è riuscita a portare fuori una necessità di cambiare le cose in meglio che i nostri ragazzi hanno e che finora non sono riusciti ad esprimere”.