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29 marzo 2024

Cronaca

“Sei nero, non sederti vicino a me”, 25enne senegalese scoppia a piangere

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“Sei nero, non sederti vicino a me”, 25enne senegalese scoppia a piangere

Si sarebbe messo a piangere il 25enne senegalese a cui una signora italiana ha chiesto di spostarsi perché non voleva vicino una persona “nera” e di “un’altra religione”. L’episodio di presunto razzismo è stato denunciato da Elena, studentessa di Trento, che ha assistito alla scena sull’autobus Flixbus partito martedì sera da Trento e diretto a Roma.

 

“Mamadou - ha raccontato Elena su Facebook - dopo aver mostrato il biglietto all’autista si dirige al suo posto, fa per sedersi quando... “qui no. Vai via, vai in fondo”. Ad esclamarlo è quella che dovrebbe essere la sua vicina di posto: una signora italiana verso la quarantina con capelli rossicci. Questa donna si rifiuta di farlo sedere motivando più volte perché di colore e perché “di un’altra religione””.

 

“Io - continua la ragazza - rimango incredula seduta incapace (e me ne scuso) di intervenire la signora sbraita, il ragazzo piange.  Ma come si dice “al peggio non c’è mai fine” perché il peggio arriva: viene chiamata addirittura la polizia! Il ragazzo continua a piangere, è stanco. La polizia arriva e fortunatamente tutto si risolve spostando di posto il ragazzo, facendolo sedere vicino a me”.

 

"Ora sono qui, a metà viaggio con il ragazzo vicino.- scrive ancora Elena su Facebook -  Si chiama Mamadou, ha 25 anni, è nato in Senegal ma vive da 15 anni a Bolzano. Lavora da qualche anno con orari e ritmi molto pesanti: monta i forni per un’azienda locale. Mi ha detto con gli occhi lucidi che è stufo, che è stanco di questa cattiveria, che lui non voleva fare nulla, semplicemente andare a Roma come tutti noi a trovare un suo amico. “Credimi, non faccio nulla di male. Non sono cattivo. Voglio solo sedermi e riposare perché sono stanco.”

 

Flixbus Italia ha condannato la vicenda: "Ci rincresce che un simile episodio si sia verificato a bordo di un nostro autobus, come operatori della mobilità, da sempre ci impegniamo a garantire a chiunque la possibilità di viaggiare e ricongiungersi coi propri cari, e così continueremo a fare".

 



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