“Un ordine del giorno simile non avrà mai più la mia firma”
Il presidente del consiglio comunale Paolo Santantonio concorda con chi ha puntato il dito su temi e modalità del consiglio
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – Il presidente del consiglio comunale Paolo Santantonio ha promesso che un ordine del giorno come quello del consiglio del 30 dicembre – 14 punti - non ci sarà più in futuro. «Vi assicuro che, se in futuro vi arriverà un ordine del giorno paragonabile a quello di oggi, non avrà in calce la mia firma» ha detto Santantonio in apertura della seduta mercoledì sera.
Santantonio si è più volte scusato con i consiglieri comunali. «Sento il bisogno, umano prima ancora che politico, di presentare a tutti voi le mie scuse personali per le modalità in cui si svolgeranno i lavori così come sono stati predisposti nell’ordine del giorno – ha dichiarato il presidente ai consiglieri -. L’ordine del giorno deve essere ragionevole e tarato sui tempi prevedibilmente richiesti dagli argomenti. Contrariamente alla ipotesi iniziale fattami dal sindaco attraverso il segretario comunale di fare due distinte sedute una centrata sul bilancio e una su via Oberdan, ci si è poi ritrovati per insondabili ragioni a fissare una seduta unica. Devo amaramente ammettere che un ordine così non è rispettoso per il lavoro che i consiglieri e i membri della giunta dedicano in quest’aula per la nostra città».
Il presidente ha poi ricordato come da consigliere di minoranza negli anni passati avesse a lungo battagliato contro le sedute fiume. «Non accetterò più che l’ordine sia ampliato a dismisura con proposte di delibera senza urgenza» ha detto, assicurando che le interrogazioni saranno poste ad inizio seduta e non come in questo caso alla fine.