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23 gennaio 2025

Conegliano

“Verso un museo del territorio e del paesaggio della sinistra Piave”

Il progetto è stato presentato a Conegliano

| Annalisa Milani |

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| Annalisa Milani |

museo del territorio e del paesaggio della sinistra Piave

Molto partecipato, ieri sera 12 dicembre, nella bellissima cornice del convento di San Francesco, il convegno per la presentazione del progetto “Verso il museo del territorio e del paesaggio della Sinistra Piave”. La ricerca, come spiega l’urbanista dello IUAV che ha coordinato i lavori, prof. Pier Antonio Val, nasce da una necessità più profonda rispetto al semplice guardare il territorio in chiave estetica: si cerca di costruire una storia che si ritrova scavando sotto le pietre.

 

È un grande lavoro collettivo che ha coinvolto alcuni ricercatori delle università del Veneto: il prof. Gasparini dell’Università di Padova, il prof. Corò dell’Università di Venezia, il prof. Corni dell’Università di Trento, Marta Mazzer, storica dell’arte, il prof. Giorgio Milani ed Enzo Michelet della scuola Enologica, e molti altri noti e profondi conoscitori del territorio. Anche molte istituzioni e famiglie importanti, come i Collalto, i Dal Vera e gli Zoppas, hanno contribuito con materiale d’archivio. Il materiale di ricerca, frutto di un approfondito lavoro sul territorio coneglianese e della Sinistra Piave, è arrivato in grande quantità, riempiendo ben 29 sale o stazioni.

 

Il prof. Val, sottolineando più volte che un museo del territorio e del paesaggio è di tutti gli abitanti, che ne sono agenti attivi e partecipi nella sua continua costruzione nel tempo, ha nominato le 29 sale. La sala artistica parte da Cima da Conegliano; la sala geologica segue il fiume Piave e i suoi rigagnoli e diramazioni, che segnano profondamente questa terra, caratterizzata da tutte le dimensioni: dalla pianura, alle colline, fino alla montagna. Poi ci sono le vigne e i campi, raccontati dal prof. Gasparini dal Medioevo fino a oggi. Si evidenzia così la ricchezza agricola di questo territorio, che subisce cambiamenti significativi con l’arrivo di Napoleone e l’Unità d’Italia, i quali portano una nuova imprenditoria con filande e segherie.

 

In Conegliano, un punto importante è la presenza ebraica, sviluppatasi in una zona che aveva bisogno di capitali. Questa presenza ha portato personalità rilevanti, da Andrea Da Ponte fino a Luzzati e Cerletti, figure importanti per la scuola enologica, che trova la sua prima sede ai bordi del ghetto. La scuola enologica diventerà un’eccellenza, oggi anche università, rappresentando un punto di riferimento fondamentale per la viticoltura europea. In passato, come tutti sappiamo, ha avuto ricercatori di spicco: Cerletti, Manzoni, Agostino Puppo. Inoltre, è diventata una stazione sperimentale della viticoltura italiana. Non si può non ricordare le tragiche vicende della Prima Guerra Mondiale, che ha devastato questo territorio.

 

Tuttavia, gli abitanti hanno saputo ricostruirlo, portandolo, anche nel secondo dopoguerra, a un sistema industriale diffuso, che ha trovato terreno fertile prima nell’industria del mobile e poi in quella dei frigoriferi. Insomma, quello che è stato presentato ai cittadini ieri sera è una ricerca condensata in un importante volume in progresso. Sì, perché c’è ancora molto da scavare per arricchire il museo all’aperto del paesaggio della Sinistra Piave: un museo che si percorre guardando, camminando, assaporando vini e cibi, tra pianura, colline e la Piave.

 


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