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20 aprile 2024

Nord-Est

1500 personalità di spicco aderiscono alla marcia degli uomini e delle donne scalzi

Appuntamento a Venezia venerdì 11 settembre

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1500 personalità di spicco aderiscono alla marcia degli uomini e delle donne scalzi

VENEZIA - E' fissata per venerdì 11 settembre a Venezia la Marcia delle donne e degli uomini scalzi: in centinaia cammineranno scalzi fino al cuore della Mostra internazionale di Arte Cinematografica per chiedere con forza certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, accoglienza degna per tutti, chiusura dei luoghi di concentrazione dei migranti, creazione un sistema unico di asilo.

Al'iniziativa hanno aderito 1500 personalità della politica, dei sindacati, artisti, scrittori, attori e 300 organizzazioni. Manifestazioni, oltre che a Venezia, si svolgeranno in 60 città e sono previste iniziative anche a Parigi e Lipsia.

 

Tra i primi firmatari della Marcia delle donne e degli uomini scalzi, artisti come Marco Bellocchio, Elio Germano, Valerio Mastrandrea, Roberto Saviano, Toni Servillo, Fracesca Comencini, Ettore Scola e tante organizzazioni e associazioni, tra le quali Emergency, Arci, Acli, Medici Senza Frontiere, Mani Tese, Terres des Hommes. Venerdì a Venezia è attesa anche la leader della Cgil Susanna Camusso. Presenti alla conferenza stampa di oggi che si è tenuta ieri anche Pippo Civati, Nicola Fratoianni, Stefano Fassina, Nichi Vendola.

 

"L'idea è nata a fine agosto - ha spiegato nel corso di una conferenza stampa l'esponente di Sel e scrittore Giulio Marcon - abbiamo tutti negli occhi le immagini dei tantissimi arrivati senza scarpe, di qui l'idea della marcia delle donne e degli uomini scalzi".

Si partirà da Piazza Santa Maria Elisabetta al Lido, antistante l'arrivo dei vaporetti, e si arriverà alla mostra internazionale del Cinema, è stato chiesto anche al direttore di partecipare. Per Filippo Miraglia di Arci "il Governo si appresta ad aprire altri 5 luoghi di detenzione per gli immigrati, un modo per avere altri soldi dall'Ue. Ma sono detenzioni illegittime". Miraglia, da poco passato da Udine, ha sottolineato come la città "fatichi a dare risposte a 250 afgani, una città benestante e piccolo borghese: è ridicolo". Per don Armando Zappolini "è positivo che ci sia una società che esiste e resiste, ma dobbiamo tradurre l'emotività in impegno strutturale".

 



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