28.500 cacciatori ora sono autorizzati a usare i fuoristrada sui sentieri montani del Veneto: "Anche dove è vietato il transito dei mezzi a motore"
Approvata la deroga al divieto di transito dal Consiglio regionale, respinte le proposte dell’opposizione e ignorate le oltre 10.000 firme di associazioni e cittadini

VENETO - Con 35 voti favorevoli e 8 contrari, il Consiglio regionale ha approvato una legge che consente ai cacciatori di utilizzare i fuoristrada su mulattiere e sentieri di montagna, anche in tratti dove attualmente è vietato il transito ai mezzi a motore. Il provvedimento riguarda circa 28.500 cacciatori, che potranno ora accedere con i veicoli a queste aree senza restrizioni particolari. La nuova normativa introduce una deroga alla legge regionale 14/1992 sulla viabilità silvopastorale, che secondo le opposizioni avrebbe invece necessitato di essere rafforzata in considerazione della crescente fragilità ambientale e del contesto climatico attuale. «Sono 28.500 i cacciatori che potranno ora percorrere le mulattiere di montagna con i fuoristrada, grazie a una deroga che ignora ogni principio di tutela ambientale e sicurezza», ha commentato il consigliere regionale Andrea Zanoni (Europa Verde), tra i più critici verso l’approvazione della legge. Zanoni ha anche denunciato il rigetto di 175 emendamenti presentati dalle opposizioni, volti a mitigare gli effetti della norma.
Tra le proposte bocciate figuravano il divieto di transito nei giorni festivi, limitazioni orarie, l’inasprimento delle sanzioni per i trasgressori, l’introduzione di un principio di equità tra chi utilizza quei percorsi per lavoro (e paga) e i cacciatori (che invece accedono gratuitamente), nonché interventi per il monitoraggio e la manutenzione delle strade soggette a usura. Ignorate anche le due petizioni che avevano raccolto oltre 10.500 firme e gli appelli di diverse associazioni ambientaliste – tra cui CAI, WWF, Legambiente, LAC, LAV, Enpa, Mountain Wilderness, Italia Nostra, Dingo e Oipa – oltre a quelli espressi da numerosi sindaci locali. L’unico emendamento accolto consente ai sindaci di sospendere temporaneamente l’applicazione della deroga, inserendo limitazioni nei piani di abbattimento. «Il nostro impegno è stato massimo, anche se l’epilogo è deludente. Hanno i numeri, ma non rappresentano la volontà della maggioranza dei veneti, che non vuole questa regalia al mondo venatorio», ha concluso Zanoni, invitando i cittadini a ricordare questa decisione «nell’urna».
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