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16 febbraio 2025

Esteri

30enne italiano in coma dopo un pestaggio fuori dal bar

Salvatore lotta tra la vita e la morte: il cranio fratturato. E' mistero sugli aggressori

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

Salvatore Sinagra

Un’aggressione brutale, una banale discussione trasformata in tragedia. Salvatore Sinagra, 30 anni di Favignana, giace in coma farmacologico all’ University Hospital of Gran Canaria Dr. Negrín di Las Palmas dopo essere stato picchiato con violenza inaudita fuori da un bar di Lanzarote, nelle Isole Canarie. La vicenda, ricostruita da La Stampa,  ha scosso la comunità italiana e internazionale, sollevando interrogativi sulla lentezza delle indagini.

Era una serata come tante per Salvatore, che gestiva un locale a Lanzarote ma aveva già deciso di tornare in Sicilia . Intorno alle 21:30 di sabato 25 gennaio, giocava a calciobalilla con alcuni amici quando una discussione insignificante con un altro cliente ha innescato l’inferno. Dopo aver lasciato il tavolo per fumare una sigaretta, è stato assalito all’esterno del bar: pugni, calci e una spranga di ferro (o forse un tirapugni) lo hanno colpito alla testa, provocandogli un trauma cranico con frattura del cranio e un esteso ematoma cerebrale.

 

«Mio figlio è in coma perché ha incrociato la persona sbagliata», racconta con voce spezzata il padre Andrea, raggiunto telefonicamente da TrapaniOggi. «Le telecamere di sicurezza hanno ripreso tutto, ma la polizia non ha ancora identificato i responsabili».

Andrea Sinagra, pescatore noto a Favignana, ha lanciato un accorato appello dalle colonne di La Stampa: «Chiedo giustizia per mio figlio, un ragazzo solare e pieno di vita. Il consolato italiano ci sta aiutando, ma serve pressione internazionale». A sostenere la famiglia anche il sindaco di Favignana, Francesco Forgione, che su Facebook ha scritto: «Fatto gravissimo. Esigiamo verità e punizione per i colpevoli».

Dopo un intervento chirurgico durato cinque ore per ridurre l’ematoma cerebrale, le condizioni di Salvatore restano stazionarie ma critiche. I medici evitano pronostici, ma confermano il rischio di danni irreversibili. Intanto, la Guardia Civil spagnola mantiene un riserbo che alimenta l’amarezza dei familiari: «Ogni giorno ci danno versioni contraddittorie», denuncia il padre.


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