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18 aprile 2024

Treviso

5000 MILA NO ALL'ELETTRODOTTO

Consegnata all’assessore Fanton la petizione per bloccare l’impianto di Terna voluto dal ministero

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

Treviso - 4.967 firme per dire no all’elettrodotto da 380 mila volt che il ministero ha dato mandato a Terna di costruire sui territori di Martellago, Scorze’, Zero Branco, Morgano, Quinto di Treviso, Paese, Trevignano e Volpago del Montello, alcuni dei quali compresi nel Parco del Fiume Sile. Oggi gli attivisti che da diverso tempo si stanno battendo per fermare il progetto hanno consegnato la petizione all’assessore all’Ambiente, Ubaldo Fanton, che li ha ricevuti al Sant’Artemio assieme al direttore generale dell’ente, Rapicavoli.

Entrambi hanno spiegato che la Provincia non ha il potere di veto su un’opera che, fra l’altro, il ministero considera strategica in quanto scongiurerebbe numerosi black out soprattutto nei mesi estivi quando il consumo di energia si innalza per l’uso dei climatizzatori. Andrea Zanoni, presidente di Paesambiente e portavoce degli attivisti, ha consegnato il pacco con le firme all’assessore, corredato da una serie di richieste.

Innanzitutto viene chiesto un incontro pubblico in cui i rappresentanti di Terna si confrontino apertamente innanzitutto con i cittadini, ma anche con i legali che stanno dando loro consulenza e con gli esperti del Conacem, il coordinamento nazionale per la tutela dei campi elettromagnetici, già inviati più volte dai comitati a spiegare alla gente i danni che provoca l’inquinamento elettromagnetico.

Zanoni ha fatto presente alla Provincia che Terna, più volte sollecitata, si è sempre sottratta ad un pubblico confronto e, ad ora, non ha mai dato garanzie scritte sul rispetto della tempistica della dismissione delle tre linee ad alta tensione, per un totale di 132 km, che verrebbero eliminate a fronte della realizzazione del nuovo mega impianto. Altra questione spinosa posta all’attenzione della Provincia: Terna non ha mai fornito garanzie scritte sul rispetto dei limiti da inquinamento da campi elettromagnetici, 0.2 microtesla, oltre i quali risultano provati i rischi di cancro e leucemia infantile.

E poi né Terna, né nessun altro ente ha mai specificato come verranno risarciti i cittadini che subiranno un danno patrimoniale per il deprezzamento di immobili e terreni che l’Università di Padova, facoltà di Agraria, ha calcolato tra il 10 e il 36%.

L’assessore Fanton si è impegnato a portare le firme e le richieste dei cittadini alla “IV Commissione Consiliare Permanente Ecologia Cave” che si riunirà sabato 12 e si farà portavoce delle richieste degli attivisti con Terna. Da parte sua la commissione valuterà i documenti. Spetterà ai Comuni proporre osservazioni per fare in modo che l’impatto ambientale sia il meno devastante e che vengano riconosciuti i giusti risarcimenti a chi subirà le conseguenze del passaggio dell’impianto. Da parte sua la Provincia continuerà ad impegnarsi a fare da coordinamento fra Terna e i Comuni. Zanoni e gli altri attivisti non si arrendono e sabato parteciperanno alla riunione della commissione.

“Il futuro – spiega Zanoni – deve guardare alle energie da fonti rinnovabili: si pensi solo alla politica che sta portando avanti Obama. Quella che Terna vuole realizzare è una grande autostrada di energia che non porta nessun vantaggio alle popolazioni locali, ma solo disagi”.

E il problema dei black out paventato da Terna come si potrebbe risolvere allora? “Negli ultimi anni vi è stato un calo di consumi energetici in tutta Italia e soprattutto nel Nordest, dovuto da un lato alla delocalizzazione e dall’altro alla crisi che ha necessariamente ridotti i consumi di energia. Ora, fra l’altro – conclude Zanoni – le tecnologie attuali consentono la riduzione consumi. Quindi noi diciamo a gran voce abbasso a queste forme di autostrade dell’energia e si a fonti energetiche pulite e locali. Da parte nostra continueremo la protesta seguendo l’iter e non stancandoci mai di ricordare che ci sono circa 5 mila cittadini che hanno chiesto ai Comuni coinvolti e alle Provincie di Treviso e Venezia di farsi portavoce delle loro istanze”.

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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