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19 aprile 2024

Treviso

ABOLIZIONE PROVINCE: IL GOVERNO MONTI SALVA IL SANT'ARTEMIO

Il nuovo piano condanna solo l'ente di Rovigo

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

ABOLIZIONE PROVINCE: IL GOVERNO MONTI SALVA IL SANT'ARTEMIO

TREVISO – E alla fine della fiera l'abolizione delle Province tanto sbandierata nel decreto Salva Italia, il primo dell'era Monti, in Veneto potrebbe risolversi semplicemente con la cancellazione dell'ente di Rovigo. Tutti gli altri, invece, resterebbero come li abbiamo sempre conosciuti. A partire da quello di Treviso, il cui dominus, Leonardo Muraro, è anche presidente dell'Unione regionale delle Provincie.

La nuova mappa ha preso forma giovedì, durante l'incontro tra i delegati dell'Upi e il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri. Che fine ha fatto l'idea di tagliarle tutte di netto? Abiurata, o quasi, sotto la spada di Damocle dei ricorsi presentati dai diretti interessati alla Corte costituzionale.

Al suo posto s'è fatto largo un piano di riserva che detta essenzialmente tre requisiti: una superficie di almeno 3 mila chilometri quadri, una popolazione superiore a 350 mila abitanti e la presenza di oltre 50 Comuni. Gli attuali enti che accendono almeno due semafori verdi sopravviveranno, mentre gli altri verranno accorpati. E il territorio governato dal Sant'Artemio, con i suoi 888.249 residenti sparsi attorno a 95 municipi, non avrebbe alcuna difficoltà a passare indenne la selezione. L'unica luce rossa riguarderebbe l'estensione: 2.477 chilometri quadri contro i 3 mila necessari. Ma questa sarebbe bilanciata dagli altri due parametri.

Venezia, invece, sotto sia per superficie che per numero dei Comuni, si salverebbe solo grazie all'istituzione della città metropolitana, attesa ormai da 22 anni. Le altre Province resterebbero uguali a se stesse. Tutte, tranne appunto la finis poloniae rodigina.

“Si è verificato, come noi abbiamo sempre detto, che quanto inserito nel Salva Italia era inapplicabile e avrebbe portato a dei risparmi insignificanti – fa il punto Muraro – il governo si è accorto della stupidata che stava facendo e sta lavorando a una proposta praticamente identica a quella che come Upi avevamo presentato ormai un anno e mezzo fa”. Non l'enorme rivoluzione inizialmente promessa da Monti, insomma. Tanto più che poi spetterebbe al Parlamento, entro fine anno, decidere se trasformare le Province in una sorta di assemblea di sindaci. Perché nemmeno questo è più certo.

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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