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15 maggio 2025

Treviso

Addio allo sceriffo Giancarlo Gentilini: "E' stato un modello per generazioni di sindaci"

La città e il mondo della politica trevigiana in lutto per la morte dell'ex sindaco. Zaia: “Ha sdoganato l’immagine della Lega nella pubblica amministrazione"

| Isabella Loschi |

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Giancarlo Gentilini

TREVISO - Sono tantissimi in queste ore i messaggi di cordoglio, saluto e ricordo per Giancarlo Gentilini, figura che ha certamente segnato la storia di Treviso e il ruolo di sindaco. Soprannominato “Sceriffo” di Treviso si è spento a 95 anni. Negli ultimi tempi aveva avuto dei problemi di salute, che si sono aggravati negli ultimi giorni e oggi, 24 aprile, il suo cuore ha smesso di battere all’ospedale di Treviso.

Eletto sindaco nel 1994, Gentilini ha guidato la città per due mandati fino al 2003, proseguendo poi il suo impegno come vicesindaco e consigliere comunale fino al 2023.

“È stato un uomo delle istituzioni prima ancora che un politico, un grande amministratore pubblico che negli anni della fine della prima repubblica ha saputo cogliere e intercettare i sentimenti della gente, di quello che chiamava ‘il mio popolo’, e grazie a questa dote come pochi altri ha saputo dare una risposta di buon governo a una città e diventare un modello per generazioni di sindaci in tante parti d’Italia - le parole del presidente Luca Zaia - Tra i primi sindaci eletti direttamente, ha dato un’interpretazione di questo ruolo il più possibile vicino ai cittadini. Ha fatto la storia di Treviso e il Veneto ha avuto in lui una bandiera. Uomo di carattere, ha cambiato il corso della storia, non solo perché ha dimostrato che la Lega era un partito che poteva amministrare e farlo bene ma anche perché ha mutato l’approccio della pubblica amministrazione”. 

“Gentilini ha sdoganato l’immagine della Lega nella pubblica amministrazione in anni in cui era tutt’altro che facile; da quando, nel 1994, con la sua candidatura è stato espugnato il comune di Treviso è stato l’inizio di una galoppata – aggiunge Zaia -. Lo ho conosciuto proprio in quei giorni, nel 1993, ed è nata un’esperienza comune. Negli anni che hanno visto lui primo cittadino di Treviso e me al vertice della provincia fino al 2005, si è cementata una fortissima intesa. Abbiamo condiviso una grande passione civile, l’impegno e l’ansia del cambiamento, la visione di un Veneto portato fuori dalle secche in cui lo aveva relegato la vecchia politica dei palazzi. Ha reso quegli anni indimenticabili; mi mancherà e, sono certo, mancherà a tanti”. “Credeva nei trevigiani e nei veneti – conclude - e anche ora che era lontano dalle stanze della politica, all’occasione non faceva mai mancare i suoi interventi e i suoi richiami, sempre attento e puntuale”.

A ricordarlo anche il presidente della Provincia, Stefano Marcon: “Esprimo massimo cordoglio e condoglianze da parte mia, del Consiglio Provinciale e sono certo di tutti i cittadini e le cittadine della Provincia di Treviso per la scomparsa di Giancarlo Gentilini. Un uomo, un amministratore, un sindaco, una figura che ha segnato la storia di come si fa amministrazione pubblica in Italia. Una voce sempre forte e decisa, la stessa che avevo sentito proprio poco tempo fa al Teatro Accademico. Sia nel partito che nelle arene pubbliche, si è sempre esposto in modo diretto e senza compromessi, pensando sempre al bene ultimo dei suoi cittadini. Una figura così forte mancherà tantissimo. Ciao Genty”.

“Il nostro leone, lo sceriffo di Treviso, ci ha lasciato. Descrivere cosa abbia rappresentato Giancarlo Gentilini non solo per la città di Treviso, ma anche per quella del nostro Veneto e della stessa Lega, significa ripercorrere la storia politica degli ultimi 30 anni”, scrive in una nota il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti - . E’ stato un uomo dal carisma eccezionale, che ha dimostrato - non solo nel corso della sua carriera di sindaco ma anche in seguito- cosa significhi impegnarsi per la città e la cosa pubblica, vivendo il proprio ruolo con responsabilità e senso civico. Con il suo carattere, il suo piglio deciso ed una determinazione che solo chi appartiene agli Alpini possiede, ha lasciato un segno indelebile, che è davvero un'eredità preziosa per tutti. Oggi piangiamo per la scomparsa di un simbolo, un pezzo di storia del Veneto, ma soprattutto per la perdita di un amico e un grande uomo".

"Mi hai insegnato cosa significa amministrare con coraggio e vivere la politica con passione - ricorda commosso l’assessore regionale Federico Caner  - Ma prima ancora di tutto questo, sei stato un punto di riferimento sul piano umano per tutti noi giovani: sei stato un amico, una guida, una presenza costante. Con un sorriso, una battuta o una parola tagliente al momento giusto, sapevi sempre trasmettere saggezza. Resta a me, a tutti noi, il tuo Vangelo, fatto di ordine, disciplina, rispetto delle regole, cardini della nostra azione amministrativa”.  “Per noi giovani che ci affacciavamo alla vita pubblica eri un esempio vero. E lo sei rimasto, anno dopo anno. Tra i tanti insegnamenti che mi hai lasciato, ce n’è uno che porto nel cuore più di tutti: ‘Le cose si fanno bene, perché vanno fatte’”. Senza calcoli, senza tornaconti. Per te la politica era servizio, puro e semplice. Servizio alla tua città, alla tua gente, a Treviso. Da trevigiano, da amico, e da giovane che ha avuto il privilegio di starti accanto, posso solo dirti ‘grazie di tutto".


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