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23 aprile 2024

Treviso

Addio a Vittoria Magno, pioniera del giornalismo al femminile

È stata la prima donna veneta ad essere iscritta all’albo professionisti dell’Ordine dei Giornalisti. Fu volontaria ospedaliera al servizio dei degenti del Ca' Foncello

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

Vittoria Magno

TREVISO - Si è spenta oggni Vittoria Magno, pioniera del giornalismo al femminile, aveva 90 anni.

Ex giornalista del Gazzettino, è stata la prima donna veneta ad essere iscritta all’albo professionisti dell’Ordine dei Giornalisti.

Si è occupata per anni di Casagit, Cassa autonoma di assistenza integrativa della categoria. Vittoria Magno era ospite di una residenza sociosanitaria di Dosson di Casier.

“In un’epoca dove la professione giornalistica è sempre più rosa, l’esempio di Vittoria Magno è destinato ad essere ricordato come un modello. Amava sempre ricordare che era la prima donna veneta, iscritta all’albo professionisti dell’Ordine dei Giornalisti. Classe 1930, è stata una vera pioniera. Fu la prima donna assunta al Gazzettino, aprendo la strada a tutte le colleghe che oggi animano con passione e professionalità la nostra informazione”.

Così il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ricorda Vittoria Magno, giornalista trevigiana, mancata oggi.

“Era la decana dei giornalisti veneti – prosegue il Governatore – e firma storica del Gazzettino. Ma pur figlia di anni in cui per una signora sarebbe già stata una conquista l’ingresso in una redazione, dimostrò grandi capacità professionali oltre che nella cronaca, nell’arte, la cultura, l’enogastronomia, unendole a proverbiali spirito, eleganza e ironia. Quando le donne erano perle veramente rare in tutti i settori, si impegnò anche nel Sindacato dei giornalisti e nella Casagit, dimostrando anche il suo spirito di servizio”.

“Non posso dimenticare un impegno non meno importante di Vittoria – conclude il Governatore – la sua presenza fino in tarda età all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso come volontaria ospedaliera al servizio dei degenti. È, soltanto, l’ulteriore dimostrazione del suo spessore umano. Invio a familiari le mie condoglianze e al lei un pensiero”.
 

 



Gianandrea Rorato

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