Adescato in chat viene attirato in un casolare, sequestrato e picchiato da tre giovani
E' successo a Vedelago, vittima un impiegato 50enne, liberato dai carabinieri di Castelfranco
| Isabella Loschi |
VEDELAGO - Legato con il nastro adesivo, picchiato e derubato. Potrebbe essere la scena del film “Arancia Meccanica”, invece è successo in Provincia di Treviso. Un impiegato trevigiano 50enne è stato adescato in una chat e attirato in un casolare a Vedelago, dove è stato sequestrato, legato picchiato, rapinato per almeno trenta minuti da tre giovani, uno dei tre di appena 15 anni. Provvidenziale l’intervento dei carabinieri di Castelfranco Veneto intervenuti sul posto.
Da qualche tempo i militari dell’Arma avevano ricevuto segnalazioni circa possibili attività illecite poste in essere presso l’edificio in questione e proprio sabato pomeriggio, avevano notato un giovane uscire dal casolare ed allontanarsi in sella alla sua bicicletta. Fermato, il ragazzo ha spiegato che si stava recando a fare un prelievo presso un vicino sportello automatico. La tessera che aveva con sé, è risultata poi appartenere all’ostaggio, il quale, evidentemente sotto tortura, aveva fornito ai sequestratori il codice di accesso alla cassa automatica. Insospettiti i carabinieri hanno deciso di entrare nel casolare. Drammatica la scena apparsa davanti agli occhi dei militari dell’Arma una volta scesi al piano interrato. L’uomo era disteso a terra in mezzo alla polvere, legato mani e i piedi con del nastro adesivo e imbavagliato con lo stesso materiale a coprirgli la bocca che quasi non riusciva a respirare. Due dei tre sequestratori lo tenevano sotto minaccia utilizzando due coltelli e uno storditore elettrico. All'uomo erano anche state sequestrate le chiavi dell'automobile con la quale era giunto poco prima, accompagnato da uno dei tre, inconsapevole della trappola architettata.
I tre giovani, di 15, 18 e 19 anni, senza precedenti, sono stati arrestati in flagranza dai militari dell’Arma e ora dovranno rispondere di sequestro di persona, lesioni personali, porto di oggetti atti a offendere e rapina aggravata. I due malviventi maggiorenni sono stati rinchiusi nel carcere di Treviso, il minore è stato invece affidato ad un centro di prima accoglienza in attesa delle disposizioni che saranno assunte dal Tribunale per i minorenni di Venezia. La persona sequestrata è stata medicata all'ospedale con ferite giudicate guaribili in 30 giorni.
Il comandante Enrico Zampolli lancia un appello: "Abbiamo evidenze che quello sventato non sarebbe il primo episodio del genere. Per questo, se ci sono altre vittime, si facciano avanti. Sarà garantita la massima riservatezza".
Foto: il casolare di Vedelago, oggetti sequestrati dai carabinieri e il comandante dei carabinieri della compagnia di Castelfrancoi Veneto Enrico Zampolli.
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