AEROPORTO ANTI-NEBBIA? E' GIALLO SULLE AUTORIZZAZIONI
Con la foschia lo scalo va ancora a singhiozzo
| Mauro Favaro |
TREVISO – Nulla da fare: l'aeroporto non va ancora d'accordo con la nebbia. La bruma che giovedì è calata in tutta la Marca, infatti, in un colpo solo ha fatto saltare una ventina di voli, tra decolli cancellati e atterraggi dirottati a Venezia.
“Ma lo scalo – si è chiesto più di qualcuno tra le centinaia di passeggeri rimasti bloccati nella hall in attesa di capire il destino dei loro voli per Valencia o Leeds – non è stato chiuso oltre 6 mesi proprio per essere operativo anche con scarsa visibilità?”. Ed è proprio così. Con un investimento, per giunta, di oltre 16 milioni. Allora perché adesso le cose non funzionano? “Ci han detto perché i nuovi sistemi non sono ancora stati collaudati – ha sibilato chi giovedì attendeva il volo per la Spagna riferendosi a personale dell'aeroporto non meglio identificato – non è cambiato nulla”.
Una voce che, in realtà, circola da tempo tra autonoleggi e bagagli. Ma i vertici di Save, la società che gestisce lo scalo di Treviso e quello di Venezia, la smentisce categoricamente. “E' assolutamente infondata: lo scalo è stato predisposto per la categoria 2, che prevede almeno 300 metri di visibilità – ha fatto chiarezza l'amministratore delegato, Paolo Simioni – se si vede di meno non resta che Venezia, che è in categoria 3 e che può operare praticamente alla cieca”.
E perché, quindi, Treviso è stata lasciata un passo più indietro? Tanto che il nuovo salto di categoria non è previsto nemmeno nel Master plan per lo sviluppo dello scalo, da 131 milioni, che Save sta chiudendo proprio in questi giorni. “Perché non ha senso portare il “Canova” in categoria 3 – ha chiuso Simioni – qui il problema della nebbia c'è solo qualche giorno all'anno e coinvolge pochi voli, mentre la situazione a Venezia è molto diversa”.
Il gioco, insomma, non varrebbe la candela. Anche se per il futuro, soprattutto in vista del raggiungimento di quota 4 milioni di passeggeri all'anno, nessuno lo esclude. “Quando la nebbia porta la visibilità sotto i 300 metri qui non ci sono strumenti che tengano – chiosa Gianni Carrer, direttore dello scalo – si può pensare alla categoria 3? E' una cosa che si può pensare, sicuramente non nei prossimi mesi ma nei prossimi anni”.