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29 marzo 2024

Montebelluna

Al via domenica le visite guidate di ATS alla sorgente Tegorzo-Acquedotto Schievenin

Un viaggio nella storia dell'approvvigionamento idrico del Trevigiano

| Margherita Zaniol |

| Margherita Zaniol |

sorgente Tegorzo-Acquedotto Schievenin

MONTEBELLUNA - La Sorgente Tegorzo a Quero-Vas riapre al pubblico. Si terrà domenica 19 settembre la visita guidata, organizzata in collaborazione con il Comitato San Valentino di Alano di Piave e il Bar-H della località Schievenin. La visita vuole essere un’occasione per scoprire uno degli impianti più importanti e significativi del bacino gestito da Alto Trevigiano Servizi, società di servizio idrico integrato (52 comuni soci). Si tratta di un sito di grande importanza paesaggistica, tecnica e storica. Costruito nei primi anni Trenta, l’acquedotto Schievenin è sorto per rifornire di acqua potabile un territorio vastissimo, in particolare della provincia di Treviso.

Le visite guidate alla Sorgente Tegorzo, gestite dal personale Ats, sono rivolte ad associazioni e scolaresche interessate a visitare una delle fonti più importanti del territorio. Un viaggio per ammirare le fratture della roccia da cui scaturisce l’acqua, le conche formatesi all’interno dell’opera di presa e, in generale, capire come funziona il prelievo di acqua da una fonte naturale. La Sorgente Tegorzo è la testimonianza tangibile di una storia ricca di significato: quella dell’approvvigionamento idrico di un territorio. Essa si trova nel comune di Quero Vas (BL), a 407 metri sopra il livello del mare, in una zona censita all’interno della Rete Natura 2000 fra i Siti di Importanza Comunitari e Zone di Protezione Speciale.

Si tratta di una sorgente di origine carsica, collocata a sinistra dell’omonimo torrente Tegorzo (affluente del Piave) e alla base del versante nordest del Sasso delle Capre (Massiccio del Grappa). L’acqua scaturisce da una fenditura sulla roccia lunga una ventina di metri. Tale impianto idrico, costruito nei primissimi anni Trenta dall’allora Consorzio Acquedottistico Schievenin per opera dell’ingegner Giovanbattista Dall’Armi, è stato creato per fornire acqua ad un’area molto vasta, costituita da 18 comuni che andavano da Valdobbiadene a Paese e, a est, si spingeva fino a Pieve di Soligo. Oggi, invece, la Sorgente serve i comuni della Comunità Montana del Grappa, parte del comune di Asolo e dell’area del Montello.

Le vicende amministrative e tecniche della costruzione dell’acquedotto sono raccontate nel volume “L’acquedotto di Schievenin”: tale pubblicazione è una storia nella storia. Pubblicato nel 1932 in occasione dell’inaugurazione dell’infrastruttura, il libro andò parzialmente perduto negli anni successivi per poi essere recuperato a inizio anni 2000 e ricostruito nelle sue pagine mancanti su impulso dell’allora presidente del Consorzio Schievenin, Giovanni Tempesta. Fu ristampato e distribuito a dipendenti e amministrazioni. Il volume racconta come per la costruzione dell’acquedotto furono impiegati dai 700 ai 1.200 uomini al giorno; una volta realizzato, consegnava acqua a circa 790 fontane pubbliche che servivano un’area di oltre 58 mila ettari per una popolazione di 124 mila abitanti.

Dettagliatissimo il capitolo dedicato alle numerose analisi effettuate sull’acqua, definita “pura e fresca, zampillante benefica”; chiare le finalità dell’opera e del Consorzio, ovvero garantire la salute degli abitanti, l’abitabilità di zone agricole e la necessità di evitare lunghi periodi di siccità. Scrive Girolamo Baratto, allora segretario comunale di Montebelluna e del Consorzio: “Con la costruzione dell’acquedotto diviene veramente integrale la bonifica idraulica di questi paesi; ed in essi i giorni tristi, in cui per provvedersi d’acqua era necessario fare lunghi e malagevoli percorsi, e per dissetarsi bisognava attingere acqua limacciosa di canali e torrenti o del fiume, non dovranno più ritornare”.

“Si tratta di parole che restituiscono il senso di un percorso nella storia di fondamentale importanza per il benessere di migliaia e migliaia di persone – spiega il presidente di Ats, Fabio Vettori – In queste righe è racchiuso anche il nucleo di quello che è tuttora l’obiettivo primario della nostra azienda. Il servizio idrico non è sempre stato scontato, è una conquista avvenuta nel tempo e nel tempo si è riorganizzato, ramificato, è diventato sempre più efficiente e tecnologicamente avanzatissimo, grazie anche alla preparazione e alle competenze del nostro personale. Questo è il concetto che vogliamo trasmettere alle nuove generazioni - e non solo - attraverso le visite guidate alla Sorgente Tegorzo”.

 


| modificato il:

Margherita Zaniol

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