AL TAR LA PROPRIETÀ DEI LAGHI
Una quarantina di persone affermano, carte alla mano, che sono privati. Per comuni e provincia le acque sono pubbliche
| Claudia Borsoi |
TARZO - E' battaglia aperta sulla questione proprietà dei laghi di Tarzo e Revine Lago. Da un lato l'associazione I Nostri Laghi, che conta una quarantina di associati-proprietari di terreni a ridosso degli specchi d'acqua, afferma che i laghi sono privati, dall'altro provincia di Treviso, comuni di Tarzo e Revine Lago che sostengono, codice civile alla mano, che i laghi sono pubblici.
A giugno l'associazione ha notificato alla provincia due ricorsi: uno al tribunale regionale delle acque pubbliche di Venezia, nel quale richiede l'accertamento sulla natura privata dei laghi di Santa Maria e di Lago, l'altro al Tar del Veneto per l'annullamento del provvedimento con il quale è stata negata all'associazione l'autorizzazione alla pesca sportiva dei laghi.
«I laghi sono privati - rimarca Rino Rizzo dell'associazione I Nostri Laghi - e per affermarlo abbiamo i titoli depositati alla conservatoria pubblica e mappali di laghi da pesca. La posizione della provincia di Treviso non trova ragione di esistenza: in montagna, in Trentino ad esempio, ci sono laghi alpini privati e se l'Italia è uguale da nord a sud anche da noi vale lo stesso principio».
Diversa la posizione della provincia, che ha già incaricato i suoi legali di seguire la questione, e dei comuni. «Il codice civile dice chiaramente che le acque sono pubbliche - afferma Gianangelo Bof, sindaco di Tarzo -. E noi sosterremo questa posizione, dunque il riconoscimento della natura pubblica dei laghi».