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28 marzo 2024

Italia

Allarme meduse nell’Adriatico: negli ultimi dieci anni potrebbero essere decuplicate

Le temperature in aumento favoriscono la proliferazione delle meduse e i bagnanti si preoccupano

| Sara Saccon |

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| Sara Saccon |

Meduse nell'Adriatico decuplicate

Sono stati gli stessi bagnanti a gridare all’“invasione” dei piccoli esseri gelatinosi nell’Adriatico, che si trovano anche in acque poco profonde e rischiano di pungere i vacanzieri.

Ma attenzione agli inutili allarmismi: il più delle volte il contatto con questi animali marini non provoca conseguenze gravi e non richiede l’intervento dei sanitari né la corsa al pronto soccorso. La “colpa” dell’aumento della presenza di meduse nelle nostre acque è da attribuirsi al riscaldamento globale: gli organismi cercano ambienti con clima tropicale o subtropicale e dopo aver girovagato per diverse centinaia di miglia approdano anche nei nostri mari.Il fenomeno delle cosiddette “meduse forestiere” trova quindi spiegazione nel surriscaldamento del pianeta.

Per i bagnanti, però, i rischi non sono così elevati: a quanto pare la Caravella portoghese (Physalia physalis), un’esemplare piuttosto pericoloso avvistato nei litorali iberici, non è presente nei nostri mari. Per curare eventuali punture causate dalle meduse più innocue e scongiurare ulteriori seccature, è sufficiente quindi seguire alcune regole.

Innanzitutto, non strofinare bocca e occhi e non lavare con acqua dolce la parte colpita, ma utilizzare l’acqua di mare e disinfettare con bicarbonato di sodio. Non usare ghiaccio a diretto contato con la ferita e nemmeno grattare la zona ustionata. Nel caso in cui ci siano dei frammenti di tentacoli della medusa rimuoverli con pinzette o anche con una tessera magnetica. Il rimedio migliore è invece un gel astringente al cloruro d'alluminio o le pomate cortisoniche o antistaminiche che riducono infiammazione e bruciore.

Anche se ogni anno le meduse sembrano aumentare, fare il bagno tranquillamente nelle nostre (sempre più) calde acque è ancora possibile e secondo il presidente dell’associazione “Sportello dei diritti” Giovanni d’Agata dovrebbe essere accortezza dei comuni quella di segnalare la presenza degli animali con appositi cartelli, che avvisino di prestare attenzione al momento di entrare in acqua.

 


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Sara Saccon

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