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27 settembre 2024

Castelfranco

Alluvioni? “Dal 2015 al 2022 a Castelfranco si è impermeabilizzato 51 ettari di suolo!”

Il consigliere comunale Alessandro Boldo interviene dopo l’ennesima esondazione

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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alluvione 23/24 settembre 2024

CASTELFRANCO VENETO – Molti attribuiscono all'impermeabilizzazione del suolo i sempre più frequenti allagamenti nelle città. Ma cosa s’intende per impermeabilizzazione del suolo? In parole povere non è altro che la copertura del terreno con materiali impermeabili artificiali, come asfalto e cemento. La questione è stata sollevata in questi giorni da più voci, dopo che Castelfranco Veneto è finita nuovamente sott’acqua ma ora c’è chi porta dati concreti a questa tesi, ed è il consigliere comunale del gruppo “Democratici per Castelfranco”, nonché architetto, Alessandro Boldo.

“Dal 2015 al 2022 il comune di Castelfranco ha impermeabilizzato 51 ettari di suolo – spiega Boldo, precisando -. Come ricorda ISPRA 1 ettaro di suolo non sigillato può sostenere 4.000 mc di acqua. A moltiplicazione fatta il bilancio per il comune di Castelfranco è in passivo di 204.000 mc di acqua, potenzialmente permeabili al 2015 e oggi drammaticamente in attesa di un posto dove scivolare. Sappiamo che 1mm di pioggia significa 1 litro di acqua caduta su ogni mq: nelle tre alluvioni siamo stati abbondantemente sopra i 100 ml di acqua caduta e 510.000 mq di suolo non erano più in grado di assorbire quell'acqua che banalmente è convogliata nei corpi idrici e soprattutto in Avenale”.

Quindi conclude: “Poi capite bene che se a fronte di tre alluvioni in 4 mesi, invece di assumersi la responsabilità rispetto questi dati, i massimi di livelli amministrativi risolvono il problema dando la colpa se non alle nutrie alla soprintendenza e per la proprietà transitiva ai nostri antenati dell’età del bronzo e agli antichi romani che scelsero di insediarsi dove a noi servirebbe fare un bacino di espansione... Ammesso e non concesso che un bacino di espansione basti a risolvere un problema che è colossale e destinato a peggiorare velocemente, ma così non andiamo da nessuna parte. Solo una cosa è palese, esiste (anche) un fenomeno politico degli avvenimenti, dal 2015 al 2022 le giunte hanno colori e nomi propri, poi ognuno è libero di imputare responsabilità a nutrie, Soprintendenze, ambientalisti, dragaggi vari e tombini ostruiti”.

Riflessioni tecnicamente interessanti che si sommano a quelle di alcuni lettori di OggiTreviso residenti a Castelfranco Veneto che hanno notato, in un cantiere pubblico, l’intubazione di fossati e canalette (vedi foto sotto) e ci hanno scritto: “Ma l’intubazione dei fossi e delle canalette non amplifica forse il rischio di esondazione in caso di piogge abbondanti? Noi temiamo proprio di si! Sorprende vedere lavori pubblici come questi, a fronte di quanto è accaduto e continua a verificarsi sul territorio: la sensazione è che chi amministra la cosa pubblica lavori per compartimenti stagni. Si realizzano le opere di un settore senza considerare quale impatto avranno in un altro ambito”.

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