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29 marzo 2024

Castelfranco

Anagoor e Villa Parco Bolasco: un binomio per l’arte

Week-end conclusivo di 'Anagoor MMXX - Una festa tra noi e i giorni', con spettacoli e installazioni audiovisive nel complesso di Villa Bolasco.

| Leonardo Sernagiotto |

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Anagoor e Villa Parco Bolasco: un binomio per l’arte

CASTELFRANCO - La rassegna “Anagoor MMXX - Una festa tra noi e i giorni”, festival per celebrare il ventennale della compagnia Anagoor, fondata da Simone Derai e Paola Dallan, entra nel vivo e vede ancora una volta come centro nodale il complesso di Villa Parco Bolasco, grazie anche alla collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, che gestisce il complesso e ne cura la valorizzazione culturale.

Domani 12 settembre e domenica 13, durante l’orario di apertura del Parco (10-19), sarà possibile interagire con le due installazioni MMXX Listening e Catalogo delle lingue morte, a programmazione continua. Il pubblico potrà inoltre assistere alla performance Kindertotenlieder, a ingresso libero fino a esaurimento posti, un’esecuzione vocale a cappella di un coro di madri ogni tempo, dalla musica di Hildegard von Bingen del XII secolo ai lieder per i bambini morti di Gustav Mahler.



Completano l’offerta culturale gli spettacoli Mephistopheles eine Grand Tour (sabato sera) un viaggio attraverso le immagini raccolte nei musei e nei templi, nelle case di cura per anziani e negli allevamenti, tra macellai, pastori e pellegrini, in India, in Iran, ad Olimpia, sulla ferita campagna veneta e sul Vesuvio, e Liber Secundus / Ilio brucia, lo spettacolo storico che Anagoor ha dedicato a Virgilio e al secondo libro dell’Eneide, con al centro il drammatico racconto dell’incendio di Troia (appuntamento per domenica pomeriggio).

«Villa e Parco Bolasco continuano ad aprirsi al pubblico, con una proposta che si fa ancora più ricca – dice il professor Tomaso Patarnello, prorettore alle sedi esterne dell’ateneo patavino –. Le celebrazioni per i venti anni di Anagoor diventano per l’Università di Padova una nuova preziosa occasione per continuare a fare cultura, ad accogliere il pubblico, in assoluta sicurezza, nella corte nobile della villa, nella cavallerizza e nel parco, trasformate in “piazze” della cultura e dei saperi, in linea con gli obiettivi di Terza missione e di dialogo con il territorio dell’Università».

 


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Leonardo Sernagiotto

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