ANATRE MORTE NELLE FOSSE, L’INQUINAMENTO NON C’ENTRA
Gli animali sono stati uccisi da botulino di tipo C
CASTELFRANCO – L’inquinamento non c’erano nulla. È arrivato il responso della analisi commissionate dall’Ulss 8 sulle anatre morte nelle fosse di Castelfranco. Ad ucciderle è stato il botulino animale: così ha stabilito l’Istituto Zooprofilattico di Treviso.
Nessun inquinamento ambientale dunque, ma un avvelenamento da botulino di tipo C: non trasmissibile né all’uomo, né fra animali. Il fenomeno è legato alle particolari condizioni ambientali verificatesi in questa calda estate. La segnalazione era partita lo scorso 19 luglio, dopo aver trovato svariati esemplari morti.
Le anatre hanno contratto la tossina, che è sviluppata dal batterio clostridium botulinum, attraverso l’ingestione di larve di mosche. Lo sviluppo della tossina è avvenuto attraverso un ciclo e delle condizioni piuttosto particolari. La temperatura dell’acqua stagnante oltre i 25 gradi e l’alta eutrofizzazione aumentano la concentrazione del clostridium provocando la morte di qualche animale, sulla cui carcassa si formano larve che aumentano e diffondono la tossina. Così s’innesca la moria.
Il temporale di sabato 17 ha inoltre rimescolato con forza l’acqua e i fanghi, aumentando la concentrazione di clostridium. La prevenzione di questi eventi è complessa, richiederebbe un’acqua fredda e corrente, cosa che non si verifica nelle Fosse castellane. In ogni caso si dovrebbe provvedere all’immediata rimozione di carcasse d’animali morti cadute nell’acqua. I Servizi veterinari dell’Ulss 8, al termine dell’inchiesta, assicurano però che non vi è, non vi è stato e non vi sarà alcun pericolo per i cittadini.