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25 aprile 2024

Oderzo Motta

Animalisti contro Stefanel

Nella notte clamorosa protesta del gruppo 100% Animalisti con stricione fuori dall'azienda, lungo la regionale Postumia

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Animalisti contro Stefanel

PONTE DI PIAVE – Blitz animalista l’altra notte a Ponte di Piave. Tra mercoledì e giovedì alcuni componenti del gruppo "100% Animalisti" hanno preso di mira la sede del gruppo tessile Stefanel in via Postumia 85 a Ponte di Piave.

 

"Stefanel cacciatore, lo sapranno anche le suore! Vergogna!". La protesta deriverebbe dal fatto che il patron del gruppo sarebbe a loro dire un cacciatore scorretto in quanto opererebbe in zone protette.

 

Spiegano dal gruppo in una nota pubblicata nel proprio sito: «Le “valli” della Laguna di Venezia sono oggi un ambiente ricchissimo di biodiversità, e un sito insostituibile per il riposo e la riproduzione dell’avifauna, sia stanziale che di passo.

 

Purtroppo sono in gran parte privatizzate, e tutta la zona è oggetto di scorrerie di bracconieri, cioè cacciatori e pescatori che cacciano/pescano ANCHE al di fuori delle poche regole.

 

Una delle più estese (1200 ettari) è la Valle Drago jesolo, che viene gestita dall’industriale tessile Giuseppe Stefanel. Purtroppo Stefanel ha trasformato questo tesoro naturale in una riserva privata di caccia, dove lui o i suoi amici vanno ad ammazzare creature innocenti, per barbaro e vandalico divertimento. Anni fa vi ospitò nientemeno che Juan Carlos di Borbone, ex re di Spagna ex pupillo del dittatore Franco e accanito cacciatore.

 

Da notare inoltre che la Valle si trova in una zona “rigorosamente tutelata” e che nel 2012 Stefanel è stato sorpreso a sparare con munizioni caricate con pallini di piombo, proibiti nelle zone umide fin dal 2006.

 

Riteniamo vergognoso che singoli individui possano disporre a loro piacimento di preziosi ambienti naturali; riteniamo vergognosa la pratica della caccia, riteniamo che i cacciatori siano solo dei malati sadici che godono ad uccidere, e se ne vantano pure; riteniamo che la caccia e la pesca devono venir proibite nelle Laguna di Venezia, patrimonio dell’umanità».

 


| modificato il:

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