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19 aprile 2024

Treviso

"Per artigiani e micro imprese non c'è credito"

A lanciare l’allarme è la Cna trevigiana: “Sono in aumento le pratiche respinte"

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micro imprese

TREVISO - Per gli artigiani e le micro imprese non c’è credito. A lanciare l’allarme è la Cna trevigiana che parla di “vera emergenza”. “Sono in aumento le pratiche respinte, i tempi di approvazione delle richieste di finanziamento si dilatano ormai a un paio di mesi, e gli importi erogati sono tendenzialmente inferiori a quelli richiesti dalle imprese”.

È quanto rileva Rudy Bortoluzzi, direttore del confidi di Cna Canova, il consorzio che presta garanzie per agevolare gli artigiani trevigiani nell’accesso al credito, dal recente rapporto annuale di Fedart, l’associazione di rappresentanza dei consorzi di garanzia del settore dell’artigianato.

Il trend del primo semestre 2019 indica meno 21,5 miliardi di euro di credito erogato rispetto l’anno precedente. Il credito totale alle imprese nel 2019 è stato di 722,7 contro i 744,2 miliardi di euro del 2018. Dal 2011 al 2019 le imprese italiane si sono viste erogare 270 miliardi di euro di credito in meno. “La tendenza si conferma anche a livello trevigiano – denuncia Bortoluzzi -. Assistiamo da un lato ad un rallentamento delle richieste di finanziamento da parte delle aziende, a causa del clima generale di incertezza e di stagnazione economica”.

“In questa fase il ruolo dei confidi ritorna strategico per supportare le aziende non solo per avere condizioni agevolate di accesso al credito ma per poter accedere anche semplicemente al credito - spiega Rudy Bortoluzzi -. E si conferma strategico il ruolo delle associazioni di categoria nell’informare le imprese circa i cambiamenti in atto e nell’affiancarle nelle scelte operative con assistenza e consulenza specializzata”.

Ad esempio, sono in arrivo le disposizioni del nuovo codice sulla crisi di impresa che imporrà alle imprese di dotarsi di un adeguato assetto organizzativo e amministrativo in grado di anticipare l’emergere di stati di insolvenza attraverso degli indicatori di allerta, “che non sempre sono adattabili alle realtà delle micro imprese artigiane”.

Il direttore del consorzio della Una Treviso invita tutti a fare la propria parte: “il governo, mettendo in campo politiche antirecessive e di sviluppo; le imprese stesse che devono investire nella loro capitalizzazione; le banche che devono puntare, anche attraverso le opportunità che offrono le innovazioni digitali, a una riorganizzazione che abbatta i costi”.

 



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