SACRAMENTO - Il Procuratore capo della California cercherà di ottenere una modifica ad una legge statale del 1872 dopo il ribaltamento di una condanna per stupro da parte della Corte d'Appello, parlando di "anomalie storiche della legge".

La corte d'appello ha, infatti, ordinato un nuovo processo per un caso di stupro del 2009.

"Questa legge è arcaia e lavorerò con il legislatore per risolvere il problema," ha detto il Procuratore Generale D. Kamala Harris.

Questa settimana, la Corte d'Appello della California ha annullato la condanna stupro di Julio Morales, che si era finto il fidanzato della vittima. L'uomo aveva ammesso di aver avuto un rapporto sessuale con la donna dopo che il ragazzo di lei se ne era andato.

La vittima ha dichiarato che il suo fidanzato era nella stanza quando si era addormentata. Il settimanale La Weekly cita documenti del Tribunale in cui la vittima spiega che è stata risvegliata dalla “sensazione di fare sesso” e solo a quel punto ha cominciato a rendersi conto che c'era qualcosa di storto: “Ero in una posizione diversa sul letto, perpendicolare alla posizione nella quale mi ero addormentata”.

"Un uomo entra nella camera da letto buia di una donna non sposata, dopo aver visto il suo fidanzato andarsene a tarda notte e ha un rapporto sessuale con la donna fingendo di essere il fidanzato", ha scritto il Giudice. “L'uomo ha commesso uno stupro? A causa di anomalie storiche della legge e la definizione legale di stupro, la risposta è no. Se  la donna fosse stata  sposata e l'uomo avesse finto di essere il marito, la risposta sarebbe stata sì", ha detto la Corte.

Il ribaltamento della condanna per stupro si basa su una legge evidentemente arcaica del codice penale della California che dice: “Qualsiasi persona che ottiene fraudolentemente il consenso di un altro per rapporti sessuali sfugge responsabilità penale, a meno che lui (o lei) ... si finga il coniuge della vittima”.

In base a tale definizione, Morales non può essere condannato perché l'uomo si era finto di essere il fidanzato della vittima e non il suo sposo.