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28 marzo 2024

Montebelluna

Audizione al Ministero dell’Ambiente per il Comitato per la Tutela delle Grave di Ciano

Ora il Comitato sta lavorando per il Contratto di Fiume

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Grave di Ciano

CROCETTA DEL MONTELLO – Il no alle casse d’espansione proposte nell’alveo del fiume Piave è ben più di un diniego visto l’immane lavoro che sta facendo il Comitato per la Tutela delle Grave di Ciano: per quanto messo in atto fino ad ora è l’avvio di un nuovo modo di intendere il territorio e soprattutto gli interventi volti a tutelare le sicurezza delle popolazioni rivierasche. Quindi una bocciatura ma soprattutto proposte concrete e percorribili con tanto di “benedizione” da parte del Ministero dell’Ambiente.

Ma ecco cosa spiega il presidente Franco Nicoletti: “Il Comitato per la Tutela delle Grave di Ciano ha deciso di continuare la sua opera di informazione e coinvolgimento della cittadinanza per anticipare i tempi di realizzazione del “Contratto di Fiume” così come suggerito dal Ministro per l’Ambiente, Dott. Sergio Costa, che invita Regione Veneto e Autorità di Distretto ad utilizzarlo come strumento per prevenire le emergenze idrogeologiche della Piave e mettere in sicurezza il Territorio. In questa ottica venerdì 7 agosto, sulle Grave di Ciano, è stata organizzata la prima serata del “Moffe” con proiezione di filmati che hanno documentato la storia della Piave e le peculiarità ambientali caratteristiche di questo territorio riconosciuto come Rete Natura 2000. Evento a cui la popolazione ha risposto con grande partecipazione ed entusiasmo.

Hanno partecipato esponenti politici locali come il Sindaco Marianella Tormena, che ringraziamo per il grande aiuto che ci ha dato anche in questa occasione, i Consiglieri Regionali Andrea Zanoni, che ci è sempre vicino in questa avventura, e Simone Scarabel, che ringraziamo particolarmente assieme ai Parlamentari Gianni Girotto, Federico D’Incà e i loro preziosissimi collaboratori Igor Ferrazzi e Antonio Codemo, che ci hanno messo nella condizione di presentare le nostre relazioni tecniche in merito alla scelta di realizzare delle Casse di Espansione sul fiume al Ministro Costa, informandolo delle gravi anomalie metodologiche adottate da Regione e Autorità di Distretto: fermando così di fatto la progettazione di queste opere disastrose e che martedì scorso ci hanno organizzato una audizione al Ministero dell’Ambiente dove abbiamo potuto segnalare l’immobilità di Regione e Autorità di Distretto rispetto alle indicazioni del Ministro Costa sull’intraprendere la strada del Contratto di Fiume”.

Un’audizione in videoconferenza con il Ministero alla quale ha preso parte oltre al presidente Nicoletti anche la dottoressa Katia Zanatta e il sindaco Marianella Tormena tenutasi lo scorso 4 agosto che ha dato nuovo slancio all’attività del Comitato: “Come Comitato stiamo cercando di anticipare tutte le attività possibili per arrivare pronti all’appuntamento in attesa che finalmente Autorità di Bacino e Regione si decidano ad iniziare”: aggiunge il presidente Nicoletti che quindi prosegue puntando il dito su chi lancia proclami sulla pericolosità del fiume, salvo poi non attivare strumenti quali il Contratto di Fiume.

“Una immobilità che ci pare incredibile visti tutti gli annunci fatti dall’Assessore Regionale all’Ambiente Ing. Gianpaolo Bottacin e del Segretario Generale Responsabile dell’Autorità di Distretto Ing. Baruffi sempre concordi nel proclamare l’urgenza di intervenire, non vorremmo che si aspettasse una nuova situazione di emergenza per incolpare i Cittadini, le Associazioni e il Comitato del fatto che le opere non siano ancora state fatte dopo che ci hanno messo più di 30 anni per arrivare ad un Piano delle Azioni che risulta non in linea con le Direttive Ambientali in vigore e neppure con i Piani Stralcio fatti da loro stessi.

Come Comitato stiamo inoltre procedendo con una attività di censimento di tutte le zone soggette a protezione ambientale all’interno del Bacino idrografico del Fiume e di tutta la flora protetta da Direttive Ambientali all’interno delle Grave di Ciano con l’obiettivo di estendere il più possibile queste indagini conoscitive per costruire un quadro completo dell’attuale situazione.

Ne approfittiamo per ribadire la nostra piena disponibilità all’Autorità di Distretto nell’iniziare il più presto possibile e pertanto invitiamo l’Ing. Francesco Baruffi a dare il via alla cosiddetta Fase 1 del Contratto di Fiume che prevede un tavolo di concertazione in cui tutti gli attori interessati dovranno arrivare alla stesura di un documenti di obiettivi condivisi da realizzarsi in tempi brevi e medio-brevi e di porre fine alle concessioni idrauliche con asporto di materiale litoide nel fiume Piave e in particolar modo dall'asta fluviale nei territori che va dai Comuni di Valdobbiadene - Vidor fino a Ponte di Piave - San Biagio di Callalta, frutto della particolare connivente collaborazione tra Genio Civile e imprese di escavazione. Come da sempre sostenuto il Comitato sosterrà la realizzazione di un Contratto di Fiume che interessi la Piave dalla sua sorgente alla sua foce finalizzato a mettere in sicurezza il territorio nel rispetto sia dei suoi abitanti sia dell’ambiente in cui è inserito evitando nuove opere di cementificazione e di escavazione, che potrebbero rivelarsi non solo inutili ma addirittura dannose”.

 



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