Auguri! Anche da Matteo Renzi: Francesca Meneghin ha compiuto 90 anni
Riconoscimenti e auguri da parte della città. E dall’ex presidente del consiglio
| Emanuela Da Ros |

VITTORIO VENETO - Sulla torta di compleanno, con 90 candeline, ce n’è una che ha il trillo del telefono. In linea c’è Matteo Renzi. La torta è dedicata a Francesca Meneghin.
La combattente-sindacalista che nell’arco di quasi un secolo si è battuta per i diritti dei lavoratori, dei pensionati, delle donne, delle famiglie. Dei meno abbienti. Francesca Meneghin, a Vittorio Veneto e in un ampio comprensorio, è un nome che è una garanzia. Di ascolto, aiuto, affidabilità. Partecipazione e impegno.
Francesca Meneghin il primo agosto ha compiuto 90 anni. E il suo quartiere, Ceneda, la sua città, Vittorio Veneto, le hanno dedicato una festa a sorpresa in cui la sorpresa più grande è stata forse una telefonata. Quella di Matteo Renzi. L’ex presidente del Consiglio ha voluto augurare buon compleanno a Francesca.
Alla splendida donna - questo lo ha rivelato in una chiacchierata - che per il sindacato (dei minatori e dei tessili, soprattutto) ha rinunciato a una propria vita privata. Pure a un fidanzato, che si è rifiutato di seguirla nelle sue crociate-comizio. Lei - ci ha detto Francesca - a suo tempo (parliamo di sessant’anni fa) ha scelto.
La causa dei lavoratori. E ha consapevolmente rinunciato a un amore, una famiglia propria. La sua famiglia - allargata - sono diventati gli altri. Coloro che avevano bisogno di una voce e di un’opera solidale e forte. E Matteo Renzi? “L’ho ringraziato per gli auguri - dice Francesca Meneghin - e gli ho detto che aspetto una risposta alla lettera che sto per inviargli”.
Quale sarà il contenuto della lettera? “Non vorrei dirlo. Le cose in discussione sono diverse. Dirò a Renzi ciò che ritengo sarebbe necessario fare perché la Sinistra non si frantumi. Perché altrimenti meritiamo la Destra. Sono convinta che all’interno del partito qualcuno dovrebbe rinunciare a qualcosa. Personalmente non posso perdonare a Renzi la questione dell’articolo 18. Eppure sono stata dalla sua parte allo scorso referendum costituzionale. E chi ha votato no allora, sia pure la direttrice di Oggitreviso, merita oggi l’Italia che ha.”