AUTO DELLA POLIZIA PRENDE FUOCO IN CORSA
Si tratta di una vecchia Fiat Marea con oltre 200mila km. Stavano andando all’Aeroporto Tessera
TREVISO - Ieri sera, a bordo di una delle Fiat Marea con oltre 200.000 km, dei poliziotti stavano andando all’Aeroporto di Tessera per procedere ad un espulsione. Durante il tragitto, di punto in bianco il mezzo ha prendere fuoco e solo la prontezza dei riflessi e la preparazione del personale ha fatto in modo di non far accadere il peggio. A darne notizia è Berardino Cordone, del sindacato di polizia Coisp.
«Dopo furgoni e autovetture che si fermano per guasti in autostrada ove i poliziotti restano per ore in attesa di soccorsi, ora vediamo auto che prendono fuoco – recita una nota diffusa da Cordone - Non molti giorni fa avevamo denunciato i rischi che si sarebbero corsi a causa della vigilanza della nuova Questura e in merito vi era stata una riunione tra il Questore e i sindacati il 07.04.2011, riunione brevissima per sopravvenuti impegni del Questore, e che su richiesta specifica del COISP è stata rinviata ad oggi. In merito, sappiamo in partenza che le possibilità di risoluzione del problema sono minime visti i pochi uomini e le necessità degli uffici, quindi o si lascia senza sicurezza il personale o si smembrano gli uffici.
La classica coperta corta che dimostra la necessità di avere aiuto addirittura dall’esercito se non arrivano altri poliziotti. Ad oggi vediamo che a nulla sono servite le nostre lettere e le nostre denunce mediatiche, e tranne un esponente politico locale che ringraziamo per l’interessamento, c’è un silenzio assoluto da chi ci governa come se avessimo detto qualcosa di banale o di non interessante. Come si può pretendere di far effettuare un ottimo controllo del territorio con pochissimi uomini (spesso impegnati in servizi specifici) e con mezzi insicuri e con centinaia di migliaia di chilometri?
Nella marca Trevigiana, vi è un notevole numero dei reati giornalieri, molti dei quali non vengono denunciati il che ci fà capire che occorre un ottimo controllo del territorio per fermarli e noi poliziotti siamo i primi a volerlo fare, ma in queste condizioni, con tutta la buona volontà, lo spirito di abnegazione e sacrifici, non riusciremo mai a farlo».