Vittorio Veneto - Nove e Savassa sono ufficialmente centri abitati. Dopo anni di richieste da parte dei residenti e del comitato di quartiere, oggi è stato posto il sigillo dell'ufficialità: le due borgate in Val Lapisina sono state dichiarate a tutti gli effetti centri abitati e in quanto tale hanno diritto a veder rispettati nelle strade che li attraversano i limiti di velocità di 50 chilometri orari.

Dopo quasi due anni passati tra sopralluoghi e verifiche, si sono concluse oggi le trattative tra Anas e Comune che di fatto costringeranno a rallentare chi percorre la Statale Alemagna, almeno mentre attraversa i centri di Nove e Savassa.

Il tratto dell’abitato di Nove, che si stende per un chilometro e 300 metri, e il tratto dell’abitato di Savassa dalla Pizzeria ai Laghetti fino all’uscita del casello di Vittorio Veneto Nord, per uno sviluppo di 470 metri, saranno di competenza del Comune. Pertanto verrà predisposta la cartellonista stradale che delimita il centro abitato e vigerà il limite di velocità fisso di 50 km/h.

Un limite non solo formale, che il Comune intende far rispettare. L’assessorato alla Sicurezza si è attivato per predisporre un bando di gara per l’acquisizione di dispositivi per la sicurezza stradale tra cui anche gli autovelox, che avranno postazioni mobili, contando sul cofinziamento della Regione Veneto.

“La trattativa è stata lunga - commenta l’assessore Barbara Saltini - ma alla fine abbamo ottenuto il risultato sperato che ci garantirà un controllo più appropriato alle esigenze di una strada già nota per l’affezione dei motociclisti, e per qualche grave incidente. Prevediamo già per l’autunno di quest’anno di installare le apparecchiature, nel frattempo disporremo la segnaletica di sicurezza come ad esempio i passaggi pedonali necessari nel centro urbano".

Inoltre, come ogni anno, saranno istituite pattuglie di controllo in coordinamento con le forze dell’ordine e la Polizia Locale, soprattutto durante i fine settimana.

^{(In foto: l’assessore Saltini, la comandante della polizia locale Zoppè, l’architetto Caberlotto e il geometra Fiorentino dell’Anas Venezia)}