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20 aprile 2024

Avevano portato in Italia due immigrati: arrestati

Ennesimo ingresso irregolare in Italia scoperto dalla Polizia di Stato

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foto d'archivio

UDINE - Verso le 2 di lunedì 24 gennaio, una Volante della Questura di Udine, durante un servizio di controllo, ha notato un’auto con targa austriaca ferma sul ciglio di viale Europa Unita, dai cui scendevano due uomini.

Gli agenti li hanno fermati, scoprendo che si trattava di due cittadini egiziani senza documenti, appena entrati in Italia dall’Austria. A bordo del veicolo c’erano due fratelli tunisini, il conducente, residente a Vienna, e il passeggero in Lombardia. Con l’ausilio di un’altra Volante, i quattro sono stati condotti in Questura per procedere all’identificazione e chiarire quello che da subito è apparso come un ingresso irregolare nel territorio nazionale, favorito dai due tunisini. I due cittadini egiziani, clandestini, erano stati identificati dalle autorità austriache il sabato precedente e di certo si trovavano ancora nei pressi di Vienna la sera di domenica 23 gennaio, quando avevano fatto la spesa in un negozio (avevano ancora lo scontrino in tasca).

A bordo, oltre a indumenti ed effetti personali, gli agenti hanno trovato anche due coppie di targhe, austriaca e belga, probabilmente usate dal conducente per il trasporto illegale dei migranti. I due fratelli tunisini, che non hanno dato alcuna spiegazione per la loro presenza in città, sono stati arrestati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e accompagnati in carcere.

I due clandestini, che avevano dichiarato di esser entrati in Italia per cercare lavoro, non avendo alcun titolo di soggiorno sono stati espulsi. Posti sotto sequestro l’auto e la somma di 865 euro trovata addosso ai due passeur, probabile provento del ‘passaggio’ offerto, nonché scontrini e telefoni utili al prosieguo delle indagini. Ieri, convalidati gli arresti, sussistendo il pericolo di reiterazione del reato, il Gip del Tribunale di Udine ha disposto il fratello residente in Austria la misura della custodia cautelare in carcere, mentre per quello che vive in Italia gli arresti domiciliari.

 


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