La balenottera di Muggia riemerge dagli abissi: resti messi in sicurezza per il futuro
A sei mesi dallo spiaggiamento, lo scheletro dell’animale è quasi completamente esposto. L’Area Marina Protetta di Miramare al lavoro per preservarlo

TRIESTE - L’Area Marina Protetta di Miramare ha diffuso le immagini dei resti della balenottera comune spiaggiata il 30 agosto 2024 sotto i pontili di Porto San Rocco, a Muggia (Trieste). La carcassa, successivamente affondata al largo per evitarne la dispersione, è stata oggetto di un recente monitoraggio subacqueo che ha rivelato un avanzato stato di decomposizione.
Lo scorso 6 marzo, i ricercatori Saul Ciriaco e Marco Segarich, esperti subacquei della Geomar, si sono immersi nel punto dell’affondamento per verificarne le condizioni. Dalle immagini si nota che circa il 90% dei tessuti molli è scomparso, decomposto o predato, lasciando quasi interamente esposta la colonna vertebrale, con l’eccezione della zona ventrale e della testa. Alcuni spazi interni della carcassa sono stati colonizzati da piccoli pesci.
Nei prossimi giorni, con il supporto della Geomar, i resti della balenottera saranno messi in sicurezza attraverso una rete protettiva per evitare la dispersione delle ossa. L’obiettivo è garantirne l’integrità in vista di una possibile esposizione museale, così da trasformare la tragedia dello spiaggiamento in un’opportunità di studio e divulgazione scientifica.
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