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29 marzo 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Beato Toniolo,"La santità come risposta alla crisi"

Intervista a Diego Grando, presidente Azione Cattolica

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

PIEVE DI SOLIGO - E' passato un anno, dalla beatificazione di Giuseppe Toniolo. E in occasione del primo anniversario di questa canonizzazione, abbiamo intervistato Diego Grando (in foto), presidente dell'Azione Cattolica della diocesi di Vittorio Veneto, membro del Comitato per la Santificazione di Giuseppe Toniolo.

 

Qual è il bilancio nelle due diocesi di Treviso e Vittorio Veneto, legate all'anniversario della beatificazione del Toniolo?

Ad un anno dalla solenne beatificazione di Giuseppe Toniolo nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura la nostra Chiesa diocesana vive lo slancio di quell’evento e continua a riconoscere il privilegio della presenza del Beato a Pieve di Soligo. Ad un anno dall’evento siamo testimoni di quanto la figura di sposo, padre, docente, uomo dedicato e impegnato per il “bene di tutti” sia attuale e provochi ciascuno a crescere nella responsabilità. Sono testimonianza di questo i tanti pellegrini arrivati in quest’anno in gran parte dal Triveneto, ma anche dalla Lombardia, dalla Toscana... La santità affascina ancora ed è risposta anche a molti dei motivi della crisi attuale.

Ad un anno dalla solenne Beatificazione due saranno gli eventi che segneranno per la diocesi di Vittorio Veneto questo anniversario, accompagnati anche dalla mostra fotografica allestita nel duomo di Pieve: la concelebrazione la sera di domenica 28 aprile presieduta dal nostro vescovo Corrado e il Convegno di lunedì 29 all’Auditorium Battistella Moccia.

 

Toniolo è legato alle due diocesi di Vittorio Veneto e di Treviso. Vi siete mossi nella logica della complementarietà o dell'autonomia? Ci sono stati momenti programmati in modo unitario dalle due diocesi? E all'interno della Conferenza episcopale Triveneta?

La Chiesa Triveneta si è unita nel ricordo della figura del Toniolo, oltre che nell'ultimo convegno di Aquileia 2, anche in occasione della Solenne Messa di ringraziamento dopo la Beatificazione, presieduta dal Patriarca di Venezia Moraglia a Pieve di Soligo. E' stato poi significativo in questi mesi l’afflusso di pellegrini dalle diocesi del Triveneto.

 

Il sociologo riuscì a dare un grande impulso ai cattolici, a cavallo del '900. Oggi, in un momento tanto delicato sul versante socio-economico, nel Veneto, nel Trevigiano, un anno dopo Aquileia 2, c'è qualcosa che possa essere riconducibile esplicitamente alla ispirazione cristiana, secondo la logica del Toniolo?

Lo scorso anno il convegno ecclesiale Triveneto di Aquileia 2, come pure il Convegno diocesano di Vittorio Veneto hanno indicato alla società e alla Chiesa alcune priorità tra le quali: il dialogo con le culture di questo tempo, l’impegno per il bene comune, l’urgenza di essere “testimoni di Cristo, in ascolto” delle “gioie e delle angosce, delle fatiche e delle speranze” di ogni persona e l’impegno per una nuova evangelizzazione che tenga conto dei nuovi linguaggi e delle potenzialità inespresse ad ogni livello sociale. Mi sembra che il riflesso luminoso del Toniolo sia ben presente in questi orientamenti-sintesi e indichi con chiarezza dentro a questo momento storico l’attesa, ma anche la disponibilità di molti all’impegno per “un tempo nuovo per l’economia e la società”.

 


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Pietro Panzarino - Vicedirettore

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