Bersani: ''Tornare al voto senza maggioranza? Non sarebbe serio''
ROMA - Pd diviso sugli scenari post-elettorali. A chi gli chiedeva se teme che il centrosinistra non avrà una maggioranza piena il segretario del Pd Pierluigi Bersani ha risposto: ''Posso fare un pronostico io? Non succederà...''. Ma ''se mi sbaglio - ha aggiunto -, ogni giorno ha la sua pena. Si vedrà... Però un Paese serio non può inseguire ogni giorno le elezioni''.
Di diverso avviso Stefano Fassina, che intervistato a Omnibus su La7, ha dichiarato: "Nel caso di ingovernabilità, si cambia la legge elettorale e si torna al voto". Il responsabile economico del Pd, che ha definito questa ipotesi ''da incubo", si è però detto certo che ''questo scenario non ci sarà'' perché gli elettori ''sono più saggi di quanto i sondaggi evidenzino''.
Bersani è tornato oggi sull'aut aut di Monti che ieri ha invitato il segretario del Pd a scegliere tra la sua Scelta Civica e Sel di Vendola. ''Ognuno pensi ai poli suoi - ha detto Bersani -. Monti pensi alla sua coalizione. Ancora non ho visto la sua foto con Fini e Casini''.
Con Vendola "assolutamente. Noi abbiamo una parola sola, gli altri ne prendano atto - ha sottolineato -. E che dire allora di Berlusconi e Monti che non sanno neanche chi farebbe il premier della loro alleanza?".
"Certamente l'obiettivo della coalizione" è andare al governo senza Monti, ha spiegato il leader Pd, "ma non ci chiudiamo al confronto, non possiamo concederci faziosità, dobbiamo rimettere in moto il cambiamento, è scritto nella nostra carta di intenti, c'è disponibilità a discutere con tutte le forze non leghiste, berlusconiane o populiste. Ripeto: chiederemo il 51% ma ci comporteremo come se avessimo il 49, cioè con grande apertura mentale".
Il leader Pd ha sottolineato: "Avremo la maggioranza alla Camera e al Senato. Comunque è un testa a testa, vince chi arriva prima. La destra non è certo quella stremata di 4-5 mesi fa" e "non avevo mai detto che la vittoria era in tasca. La destra c'è, ma sono fiducioso".
A chi gli faceva notare che Berlusconi vorrebbe fare il ministro dell'Economia, Bersani ha risposto ironico: ''Sì, Berlusconi ministro dell'Economia e Maroni ministro del Mezzogiorno''.
Il segretario ha poi escluso che la proposta del Pd di 10 mld per 5 anni alle imprese che hanno crediti con la pubblica amministrazione possa preoccupare i mercati per la sua sostenibilità. ''I mercati non hanno le fette di prosciutto sugli occhi...'', ha sottolineat. ''E' una proposta - ha aggiunto - ragionevole e sostenibile. Un po' di ossigeno alle piccole imprese''.
''I mercati semmai - ha proseguito - sono preoccupati che la nostra economia sia troppo bassa e non si trovino soluzioni. Il mondo ci chiede stabilità ma anche crescita''. In questa direzione, ha spiegato, vanno la proposta di allentare il patto di stabilità per far partire lavori su strade, scuole, ospedali e la proposta per le imprese. ''Nei prossimi giorni avanzeremo altre proposte sul tema del lavoro che è quello che interessa i cittadini''.
(Adnkronos/Ign)