BIMBO DI SEI ANNI MUORE BRUCIATO
Appartiene ad una famiglia di tunisini da anni residenti a Crocetta del Montello. Salvi la madre ed il fratello, in casa quando è divampato l’incendio
Crocetta del Montello – Urlava dalla disperazione. Era pronta a gettarsi tra le fiamme pur di salvare il suo figlioletto. Ma si sarebbe trattato di un gesto inutile. Il rogo aveva già divorato la casa e per il piccolo Dris, 6 anni, non c’era già più niente da fare.
Una tragedia che le cambierà la vita. Leila Mel, 30 anni, ieri intorno alle 18 stava facendo quello che faceva tutti i giorni a quell’ora. Stava preparando la cena. Sarebbe stata una cena come tutte le altre. Invece, all’improvviso, le fiamme.
L’incendio, quasi sicuramente, è partito da una vecchia cucina economica sulla quale era stato messo a riscaldare del cibo. Un rogo tremendo, divampato in men che non si dica anche perché l’abitazione della famiglia tunisina, una delle case popolari risalenti agli anni ‘50 nella borgata di Rivasecca, era per la maggior parte in legno.
Le fiamme dilagano, lei riesce ad uscire di casa insieme al figlio più grande, 10 anni. Il capofamiglia, Alì Mel, operaio, in quel momento non è in casa. Ma lui, Dris, non c’è. Istintivamente è salito al piano di sopra, senza che la mamma avesse modo di trattenerlo. Ha cercato rifugio lì. E invece ha trovato la morte. Il suo corpo è stato trovato steso sul pavimento con il volto riverso verso l’alto. Era in mezzo ai mobili e alle travi che erano cadute dal soffitto. Fuori, intanto, la madre urlava dalla disperazione.
I vicini l’hanno trattenuta dal gettarsi nelle fiamme. Alle grida della donna – lei ha riportato ustioni di primo grado alle mani e alle braccia, il figlio più grande di 10 anni poche lievi ferite -, la gente che abita lì è accorsa. Si è tentato di spegnere le fiamme con un estintore, ma non è servito a nulla. Un vicino è arrivato con una scala. L’hanno appoggiata ad una finestra, sono saliti, ma non sono riusciti ad entrare.
Al momento dell’arrivo dei vigili del fuoco molto probabilmente il piccolo era già morto. Tutto è accaduto in una decina di minuti. La famiglia di tunisini colpita dalla tragedia vive a Crocetta da parecchi anni. Chi la conosce la definisce un esempio di integrazione.
A sinistra: il luogo della tragedia - Sotto: la salma del piccolo Dris viene portata via dal carro funebre
(Foto OggiTreviso)