La bolletta dell’acqua sarà sempre più cara
Il consiglio dà l’ok alla fusione Sisp e Sile Piave
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – Con il voto unanime dei presenti, mentre al momento del voto i consiglieri Bruno Fasan e Gianluca Posocco hanno preferito abbandonare l’aula, il consiglio comunale di ieri sera, giovedì, ha approvato la fusione per incorporazione di Sisp srl e Sile-Piave spa in Piave Servizi srl. Una fusione che comporterà per il comune di Vittorio Veneto «un vantaggio economico di 700 mila euro all’anno» ha dichiarato l’assessore Alessandro Turchetto.
Ai tecnici di Sisp il compito di spiegare l’iter di questa fusione, illustrazione che ha fatto emergere come il costo dell’acqua, dunque della bolletta, sia destinato a salire nel tempo. Anche per i vittoriesi, il cui territorio dà “da bere” a tutta i comuni a valle. «Diamo l’acqua a tutti e valiamo come Portobuffolè» ha evidenziato il consigliere Graziano Carnelos (Pd). «Con la fusione conteremo ancor meno» ha rincarato Bruno Fasan (Ln), «Diamo l’acqua e pagheremo ancora di più?» ha chiesto, sconcertato, Matteo Saracino (Partecipare). «Auspico – la richiesta di Gianantonio Da Re (Ln) che ha trovato concorde anche Adriano Botteon (Pd) – che vengano stanziate risorse a tutela delle sorgenti», sorgenti che in gran parte si trovano proprio nel comune di Vittorio Veneto.
Il Sisp (Servizi Idrici Sinistra Piave) attinge dalle sorgenti vittoriesi (Negrisiola, Lagusel in località Belvedere e al Lago Morto) 400 litri di acqua al secondo – dati forniti da un tecnico del Sisp –, che vanno anche a rifornire comuni consorziati alla società. Il consumo delle utenze vittoriesi è di 100 litri al secondo, mentre quello di tutto il Sisp è di 800 litri al secondo, per cui metà dell’acqua proviene dalle fonti presenti in città. «Abbiamo diritto che Vittorio Veneto rivendichi una sua posizione all’interno della nuova società» ha dichiarato Alessandro De Bastiani (Pd), evidenziando come la visione sulla questione di maggioranza e minoranza vada nella stessa direzione. Il peso di Vittorio Veneto nella Piave Servizi srl sarà pari al 6,2% delle quote, ma c’è chi in aula ha osservato che Conegliano ne deterrà l’8%. «L’acqua è un dono – ha chiuso Giuseppe Costa (Pd) – è opportuno condividerla» con riferimento a quei comuni privi di sorgenti.