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28 marzo 2025

Cronaca

Boom di codici bianchi nei Pronto Soccorso del Veneto: Bigon chiede che siano gratuiti per chi non ha il medico di famiglia

Va ricordato che nel 2023 il Veneto ha incassato 16 milioni mentre la Lombardia che ha il doppio degli abitanti, solo 3 milioni

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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pronto soccorso

VENEZIA – Il fatto che il Veneto detenga il record nazionale di Codici bianchi nei Pronto Soccorso regionali continua a scaldare gli animi, e non potrebbe essere altrimenti vista la rilevanza della questione che tocca nel vivo i cittadini veneti, costretti a costi ben più elevanti che nelle altre regioni: la Lombardia con il doppio degli abitanti rispetto al Veneto ho incassato nel 2023 solo 3 milioni di euro dai codici bianchi, viceversa il Veneto ben 16 milioni. La consigliera regionale del Pd, Anna Maria Bigon, vicepresidente della Commissione Sanità ha quindi replicato alle dichiarazioni, fatte mercoledì, del capogruppo di Lega-LV, Alberto Villanova.

"Ancora una volta il capogruppo Villanova scatta come una molla non appena qualcuno denuncia un problema. E reagisce facendo finta di non capire, così da spostare altrove le responsabilità. Nessuno infatti, nel mettere sul tavolo i numeri di una esplosione di Codici bianchi, ha mai parlato di colpe dei medici dei Pronto Soccorso, tantomeno mettendo in discussione la professionalità e la regolarità del loro operato. Il boom invece ha una doppia origine. Da un lato nelle indicazioni che la Giunta regionale impone tramite delibera per l’attribuzione dei codici bianchi e verdi. Dall'altro nella carenza cronica dei medici di famiglia, che rappresentano il vero filtro per impedire l'intasamento nei Pronto Soccorso anche per problematiche di lieve entità".

Bigon prosegue con la sua analisi ma fa anche una proposta concreta: "Il fatto che la Regione Veneto abbia il più alto numero di accessi in Codice bianco significa che è largamente assente la medicina territoriale. Se non mancassero all'appello ben 650 medici di famiglia, molti cittadini certamente non avrebbero la necessità di ricorrere ai Pronto Soccorso. Col risultato che i cittadini devono pagare e che la Regione incassa senza investire sui territori. Invece di lanciare strali, Villanova ci spieghi invece come mai i dati di Agenas sono diversi dalla relazione sociosanitaria del Veneto. E lanci piuttosto proposte costruttive. Ad esempio la Regione, nell'incapacità di colmare le carenze, decida almeno di rendere gratuiti i Codici bianchi per quei cittadini che si recano al Pronto Soccorso perché non hanno il medico di famiglia. Altro che andare in Procura: bisogna agire a livello istituzionale, senza tanti attacchi isterici".

Leggi anche:
"Veneto campione nazionale di codici bianchi: chi ha problemi gravi viene classificato in modo improprio e costretto a pagare ticket esorbitanti”


 


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