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28 marzo 2024

Treviso

Bruciano i panevin, a Treviso l'inquinamento tocca livelli record

Pm10 alle stelle, ieri notte schizzate a 445 microgrammi per metro cubo

| Isabella Loschi |

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pan e vin Treviso

TREVISO - Brutta sorpresa ieri mattina per i trevigiani che una volta usciti di casa hanno sentito ancora la puzza di fumo per i pan e vin accesi domenica sera. L’aria in città, ma non solo, era irrespirabile.

La tradizione dei pan e vin, circa 150 quelli accesi nella Marca, anche quest’anno è costata cara. Secondo i dati Arpav, nella notte tra domenica e lunedì, si è raggiunto un altro record, in negativo: 445 microgrammi per metro cubo, il valore massimo di polveri sottili (Pm10) registrato a Treviso dalla centralina di via Lancieri di Novara. Lo scorso anno il picco aveva toccato i 333 microgrammi. Dato che il limite massimo per legge consentito è di 50 microgrammi per metro cubo, l’aria ha superato di nove volte la soglia consentita.

E, osservando i dati, si vede come la colonnina ha iniziato a salire intorno alle ore 20, proprio in corrispondenza con l’accensione dei tanti pan e vin, per raggiungere il picco massimo a mezzanotte. Alle 8 di ieri mattina il livello era sceso, ma decisamente ancora allarmante con 228 microgrammi per metro cubo d’aria.

Ieri mattina il capogruppo del Pd, Stefano Pelloni, via social, non ha mancato di lanciare un duro messaggio al sindaco: “I miei complimenti a Conte e all’assessore Manera per aver battuto ogni record di sempre nelle emissioni. Capisco il nervosismo nell'aver dichiarato a reti unificate che entro 4 ore sarebbe stato tutto nella norma e ora ci troviamo in questa situazione. La prossima volta magari un po' più prudenza”.

“I polmoni dei trevigiani ringraziano - interviene il consigliere comunale Domenica Losappio del Gruppo misto - Solo due mesi fa la Lega aveva condiviso con l'opposizione la mozione con la quale si prende atto dell'emergenza climatica ed ecologica. Davvero nel 2020 non si può immaginare un modo alternativo per festeggiare? Se proprio non si vogliono ridurre le dimensioni e il numero dei falò, la tecnologia oggi offre mille possibilità: proviamo a stupire la gente, facciamo qualcosa di nuovo”.

E l’assessore all’Ambiente Alessandro Manera risponde: “Oltre alle dimensioni bisogna tenere conto della quantità e del tipo di legna utilizzata. Nell’ordinanza abbiamo regolato esattamente questo. Piaccia o non piaccia è una tradizione storica che anche chi c’era prima di noi si è ben guardato dall’eliminare. Ai Panevin c’erano molti esponenti dell’opposizione felici di stringere le mani ai loro elettori”. i

 


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