Bufera sul vescovo Verona che sponsorizza una candidata di Zaia
M5S; 'indicazione paradossale, la Lega non ha attenzione per i deboli'
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VERONA - Un santino elettorale pesante, 'distribuito' via mail dal vescovo Giuseppe Zenti accende a Verona la campagna elettorale per le regionali.
A lanciare l'accusa è stata la deputata del Movimento Cinque Stelle Francesca Businarolo che chiama in causa direttamente l'alto prelato per una mail che avrebbe inviato e successivamente stoppato a 400 insegnanti di religione, tra i quali numerosi parroci, per sponsorizzare una candidata iscritta alla Lega, Monica Lavarini, inserita nella lista dell'attuale governatore in corsa per la rielezione Luca Zaia.
Nella mail Zenti inviterebbe a prendere in esame una riflessione del progetto culturale diocesano sul tema del sociale debole, cioè i poveri, e sulla scuola paritaria di ispirazione cristiana, caldeggiando, in particolare, la candidatura di Lavarini per l'attenzione nel suo programma alla difesa delle famiglie in stato di difficoltà socioeconomica ed educativa. Inutile cercare di raccogliere commenti alla notizia da parte degli sfidanti in lizza alla guida della regione, blindati in un rigoroso silenzio.
Tace pure la diretta interessata, di professione infermiera, già consigliera comunale della lista Tosi, mentre il vescovo Zenti ieri sera ha annullato in tutta fretta una conferenza stampa nel timore, si sussurra, di qualche domanda sulla questione.
Tra i veronesi la vicenda è sulla bocca di tutti, anche perchè Lavarini è un volto noto in città per la sua vicinanza ad associazioni di stampo cattolico, specialmente in campo sanitario e scolastico. Gli unici a schierarsi apertamente contro l'iniziativa sono stati oggi Businarolo e il compagno di partito e candidato presidente del Veneto Jacopo Berti. La prima bolla la mail come "quantomeno inopportuna" per quello "che dovrebbe essere un pastore di anime". Il secondo ironizza sottolineando che "non sarà certo un santino in più, anche se pesante come quello del vescovo di Verona a cambiare gli equilibri".
C'è poi la questione, tutta politica, dell'appoggio all'iscritta ad un partito che nelle ultime settimane è entrato spesso in rotta di collisione con gli ambienti cattolici sul tema dell'accoglienza dei migranti. La Lega, ricorda Businarolo, "non si è certo distinta per l'attenzione al 'sociale debole': quando il 'sociale debole' arriva sui barconi, in fuga dalla guerra, l'unica priorità per il partito è quella di rimandarlo al mittente, con buona pace delle indicazioni di Papa Francesco".