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29 marzo 2024

Treviso

BUONA DOMENICA Il coraggio in amore che Benigni ci insegna ad avere

"Conosco solo un modo per misurare il tempo: con te o senza di te" - ha dichiarato l'attore toscano alla moglie Nicoletta Braschi a Venezia ritirando il "Leone" alla carriera.

| Roberto Grigoletto |

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| Roberto Grigoletto |

Roberto Benigni ritira il Leone d'oro alla carriera alla mostra del cinema di Venezia

TREVISO - C’era una buona dose dell’amore cantato da Dante - dei cui versi è brillante dicitore e appassionato, instancabile interprete - nella dedica di Roberto Benigni a Nicoletta Braschi. Sul palco della mostra del cinema al Lido di Venezia, ritirando il premio alla carriera, l’attore toscano avrebbe potuto scegliere tante altre cose da dire: del suo lavoro, dell’arte, della cultura. Invece no: quello che ha fatto è stata una dichiarazione d’amore. Non però all’ultima fiamma, all’innamorata di turno, ma alla donna con la quale sta da più di trent’anni, la moglie.

"Io conosco solo un modo per misurare il tempo: con te o senza di te. È sempre stato così”. Parole da lasciare... senza parole, riconosciamolo. Impegnative anche solo da ascoltare. Figurarsi da dire (non solo in pubblico). Eppure con la levitá e la naturalezza che gli appartengono, Benigni è stato, un’altra volta ancora, magistrale. Del possibile. Magari dicendo cose “scontate”, risapute, ovvie. Ma dicendole. Uno scarto che è un abisso. E una coraggiosa risalita (di quelle che spesso si percorrono in solitaria) della corrente, lungo le rapide degli stereotipi, delle mode, delle concezioni sull’amore eterno… finché dura, eccetera eccetera.

Non ha recitato Benigni sul palco del Lido. Non era la prima volta che alla moglie si rivolgeva e della moglie parlava in questa lingua. Nulla, più di una testimonianza autentica come è stata la sua, è a così alto potenziale esplosivo da infiammare di coraggio e fiducia. Ciò che occorre negli alti e bassi inevitabili, nel timore di non farcela per tutta la vita, nell’auto-convincimento che gli altri soltanto sono più bravi. Genuino Benigni lo è stato anche stavolta: dedicare un leone alla carriera a qualcuno ci sta e costa poco. Donarlo è però il massimo, non ha prezzo.

“In verità non posso nemmeno dedicare questo premio a Nicoletta, perché in verità le appartiene. E quindi Nicoletta lo dedicherai tu a chi vorrai. Io e te abbiamo fatto tutto insieme per 40 anni. Però lo possiamo condividere questo Leone: io mi prendo la coda, per farti vedere la mia gioia, la mia gioia scodinzolando e tu ti prendi il resto; soprattutto le ali sono tue, perché se nel lavoro qualche volta ho preso il volo è grazie a te, al tuo talento, al tuo mistero, al tuo fascino, alla tua bellezza, alla tua femminilità, al fatto di essere donna. Essere donna è un mistero che noi uomini non comprendiamo. Aveva ragione Groucho Marx quando diceva "gli uomini sono donne che non ce l'hanno fatta". Ed è la verità. Io non ce l'ho fatta ad essere come te Nicoletta. Se qualcosa di bello e buono ho fatto nella mia vita è stato sempre attraversato dalla tua luce. Il nostro è stato un amore a prima vista, anzi ad eterna vista".

Andrea Scanzi (quello che andare contro sempre e comunque è il suo mestiere, che altrimenti non si nota ) ha trovato "INSOPPORTABILE (tutto in maiuscolo, ndr) la retorica che ha accompagnato la sua dedica (bella, benché qua e la copiata a Nicoletta Braschi e la sua speranza (costituzionalmente errata) di un bis al Quirinale di Mattarella. Quanti salamelecchi sbrodoloni!"

I social e la rete però sono stati inondati da commenti molto più lusinghieri e sensati. Nella proposta di una ragazza è forse possibile ravvisarne una riuscita sintesi: “Proporrei lezioni di Benigni nelle scuole. Per insegnare rispetto e amore ai nostri ragazzi. Mi pare ce ne sia bisogno".

Quanto a Mattarella, la speranza è che attraverso le imperscrutabili vie dell’amore il Roberto nazionale sia riuscito a raggiungere le corde del cuore presidenziale, convincendo il Capo dello Stato a rimanere ancora un po’ lì dov’è.

Buona domenica

 


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Roberto Grigoletto

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