TREVISO - Ciampolillo: il nome, un destino. Ma anche Scilipoti ha il suo perché. Cognomi candidati a essere declinati, come tanti altri, nella Storia patria. Nomi da epigoni del partito più controverso d’Italia: mai votato ma il più rappresentato. Quello dei Responsabili o dei Costruttori, che dir si voglia, il marchio di fabbrica è identico: voltagabbana. Salgono ricorrentemente alla ribalta, ma nella Seconda Repubblica sono praticamente di casa. Determinanti - quando bastano - per i ribaltoni. Vocati al soccorso estremo. Disinibiti, anche nel pandemico 2020: in 57 hanno chiesto il cambio di residenza; 147 dal marzo 2008 ad oggi (il trentanove per cento). Tanti ma in verità un pochino anche in sofferenza, bisogna riconoscerlo. Quelli della precedente legislatura avevano fatto molto meglio: 500 le trasmigrazioni delle anime, alcune con un triplo salto carpiale.

Come quello del parlamentare azzurro Luigi Vitali che in neanche ventiquattro ore, nella settimana appena trascorsa, è stato capace di indossarne e cambiarne addirittura tre di casacche. Leggermente indeciso ed esitante il senatore della Repubblica, senza vincolo di mandato. Fuoruscito furtivamente da Forza Italia, mentre a passo di bersagliere punta verso Palazzo Chigi, viene raggiunto al cellulare dal Capo Supremo. Lui continua a correre, invertendo però la direzione di marcia per fare un precipitoso quanto goffo ritorno all’ovile: "Silvio mi ha detto che non se l'aspettava da me". Commovente, sul serio. Chissà se davvero gli sarà condonata la “fuitina”.

Donna di tutt’altra pasta la sua collega di gruppo Mariarosaria Rossi, una tempra forgiata nei lunghi anni di diuturno lavoro come badante del cavalier Berlusconi. Referenze prestigiose con le quali, nei giorni scorsi, al Capo del Governo si è consegnata spontaneamente, fiduciosa e speranzosa in quell’aspirante emulo del Depretis, per eguagliare il quale però di strada, “Giuseppi” Conte, ne dovrà fare ancora e parecchia. Sono poi riapparsi i tre dell’ “Ave Maria”, i senatori (3) dell’Udc. Neanche il tempo dei preliminari che bruscamente s'è arrestata la transumanza: indagato il segretario Lorenzo Cesa, per associazione a delinquere di stampo mafioso, riciclaggio, traffico illecito di influenze e altri reati minori (come se il resto non bastasse). Su Mastella (e consorte) bisognerebbe invece scrivere un libro: “La punta dell’iceberg”.

“A un saggio domandarono - così tramandano - se non fosse lecito cambiare opinione e bandiera e lui rispose: certo, se il cambiamento di idee o di schieramenti non coincide col cambiamento di fortuna delle idee professate e degli schieramenti abbracciati”. In definitiva quella dei voltagabbana potrebbe pure configurarsi come una virtù. Condizionale d’obbligo in questa crisi di Governo. A voler essere maliziosi (ma appena un po’) sembra piuttosto abilità di calcolo. Perché far terminare, anzitempo, l’ultimo giro in giostra?

BUONA DOMENICA