BUONA DOMENICA "Sacrifici io chiedo, non misericordia"
Oggi il Dpcm con nuove misure restrittive. Ma il tempo è (si spera) dalla nostra parte
ITALIA - C’era una volta “Aspettando Godot”. Noi oggi invece attenderemo, per la seconda domenica consecutiva, il Dpcm. Sempre un dramma è. E, come quello scritto da Samuel Beckett, anche il nostro è dell’assurdo. Perché di assurdità – diciamolo – ne sono state inanellate parecchie nei giorni nelle settimane nei mesi passati.
Assurdo lasciarci raccontare (e assurdo volerci credere) che il Covid, arrestatosi per le ferie, sarebbe sì ritornato ma non più come prima. Assurdo voler ripristinare, come per magia, tutto come prima, dagli stili di vita agli spostamenti. Assurdo non allestire, durante la “tregua” estiva, la linea di difesa come quando da un nemico sì pernicioso s’attendesse l’imminente attacco. Incremento delle terapie intensive: chi l’ha visto? Potenziamento del trasporto? Peggio che peggio. Scuole aperte, ma soltanto se con i banchi a rotelle. Assurdo: dover riandare con la memoria alle immagini degli ospedali presi d’assalto. Assurdo: dover vedere transitare più volte in un giorno carri bestiame più che autobus di un servizio pubblico impiegato praticamente per portare a spasso il Coronavirus. Assurda la melina Regioni-Governo su maglie larghe e misure restrittive.
Ancora è assurdo, una volta calcolata la tendenza alla crescita esponenziale dei numeri del contagio, lasciar trascorrere giorni e giorni privando la comunità nazionale di provvedimenti sperabilmente più efficaci. Assurdo, d’altro canto, ricorrere a forme violente di protesta organizzata come in Campania contro la serrata proclamata da De Luca, il governatore della Campania (il quale – detto per inciso - se magari, nel delicato frangente storico, smettesse un po’ del suo connaturato protagonismo e adottasse modalità meno urticanti sarebbe tutto di guadagnato). Venerdì per le strade di Napoli fumogeni, oggetti contundenti, bottiglie e lattine. Assurdo aprire fronti interni: dovremmo armarci tutti, questo sì, ma per andare come falange macedone a colpire il virus. Divedersi nella contrapposizioni tra Regioni e Stato, liberi professionisti e dipendenti pubblici e magari tra le diverse sottocategorie produttive, farà perdere noi per far vincere lui.
Calma, sangue freddo e ancora qualche sacrificio (magari senza neanche troppa misericordia). Ma come disse William E. Gladstone, ex primo ministro inglese: “Il tempo è dalla nostra parte”.
Buona domenica