C'è un Pokémon dietro di voi?
Grande attesa per l'arrivo in Italia di Pokémon GO
| Clara Milanese |
A 20 anni dalla nascita del fenomeno, i Pokémon tornano a far parlare di sè grazie al gioco per smartphone creato dalla Nintendo, la cui uscita in Italia è prevista per domani, 15 luglio. L'app, che è già stata rilasciata negli Stati Uniti, in Australia e in Nuova Zelanda sta riscuotendo un successo clamoroso, basti pensare che negli USA è volata al primo posto nella classifica delle applicazioni più scaricate su iPhone dopo sole poche ore dal lancio. In Italia i più fanatici la usano già da qualche giorno, ma come hanno fatto scaricarla? Semplice: è bastato creare un account sullo store di uno dei Paesi in cui il gioco è già uscito e far partire il download gratuito.
Ed è così che anche le vie delle nostre città hanno iniziato a popolarsi di ragazzini (e non!) intenti a catturare mostriciattoli con il fine di "diventare" prestigiosi allenatori di Pokémon e conquistare le ambite palestre, anch'esse sparpagliate lungo le nostre strade.
Il gioco infatti sfrutta tramite GPS l'ambiente in cui viviamo, facendo sì che i Pokémon da catturare compaiano nelle piazze, nei parchi, nelle case in cui viviamo: per vederli basta semplicemente puntare un po' ovunque la fotocamera del telefono cellulare. Una volta individuato il Pokémon, per catturarlo bisogna lanciare con una certa precisione una Pocké Ball ed imprigionarlo al suo interno. I monumenti e i punti di interesse delle città fungono invece da luoghi virtuali in cui poter trovare nuove sfere Poké, uova di Pokémon, o altri strumenti utili al nostro personaggio per proseguire con la sua missione. Questa creazione geniale sta fruttando miliardi alla Nintendo, le cui azioni sono salite del 50% nell'ultima settimana. "Pokémon Go" è al primo posto delle ricerche online e in pochissimi giorni è stata scaricata più volte di Tinder, Twitter e Snapchat, applicazioni veramente popolari fra gli utenti.
Il fenomeno sta però causando anche qualche disagio: i Pokémon vengono infatti cercati nei posti più disparati. Alcuni esempi? Il fronte in Iraq, dove i soldati lanciano Poké Ball mentre sono impegnati a combattere le forze dell'ISIS o il Museo dell'Olocausto di Washington DC. "Non è appropriato giocare in un museo dedicato alle vittime del nazismo" ha spiegato il portavoce del museo in un'intervista al Washington Post. Il gioco è diventato quindi ben presto oggetto di numerose critiche, soprattutto perché rischia di creare incidenti che potrebbero mettere in pericolo la vita dei giocatori, basti pensare a quel ragazzino statunitense che si è ferito cadendo dallo skateboard perché troppo intento a fissare lo schermo del suo smartphone.
I ragazzi italiani che lo hanno già provato ne sono entusiasti: "Penso sia un gioco davvero ben riuscito. - ci racconta una ragazza - Ha riacceso il bambino che c'è all'interno di ognuno di noi e riportato gli adolescenti alla propria infanzia. Gran parte dei giovani d'oggi sono cresciuti guardando i Pokémon e sognando di poter andare nei posti più impensabili a catturarne qualcuno e ora ne abbiamo la possibilità." Attendiamo quindi l'uscita ufficiale per vedere se gli effetti che provocherà in Italia saranno tanto stravaganti quanto quelli visti finora dall'altra parte del mondo.