Caccia, in Veneto si torna a usare i richiami vivi
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Nella stagione venatoria 2018-2019 in Veneto i cacciatori torneranno ad utilizzare i richiami vivi appartenenti agli Ordini Anseriformi e Caradriformi, noti anche come "anatidi", cioè le oche e le anatre. La favorevole situazione epidemiologica relativa all'influenza aviaria - informa la Regione - ha indotto la Commissione Europea e il Ministero della Salute ad autorizzarne l'utilizzo nell'attività venatoria, nel pieno rispetto di norme e prescrizioni di un rigoroso protocollo operativo. In questo quadro si inserisce la delibera approvata oggi dalla Giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Caccia, Giuseppe Pan, di concerto con l'assessore alla sanità, Luca Coletto.
"L'utilizzo di richiami vivi - precisa Pan - dovrà rispettare idonee misure di biosicurezza, per poter individuare in maniera precoce l'eventuale diffondersi del virus dell'aviaria che, come noto, viene trasmesso e circola nelle popolazioni di volatili, selvatici, domestici e in allevamento. La Regione conferma pertanto il regime autorizzativo che aveva già adottato dieci anni fa, assicurando così il rispetto delle disposizioni procedurali e gestionali individuate dal Ministero della Salute".
I detentori di richiami vivi devono garantire una specifica anagrafica dei capi, fondata su anelli con codici numerici; sono tenuti a registrare tutti i dati nella banca dati nazionale dei 'richiami vivi'; devono rispettare le misure di separazione e compartimentazione tra le diverse categorie di uccelli in allevamento e le misure di sanificazione dei ricoveri e dei mezzi di trasporto, e le indicazioni in materia sanitaria e di controllo, secondo quanto previsto dal Centro di riferimento nazionale per l'influenza aviaria che ha sede presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.