CALDO, MA ATTENTI AI SENSAZIONALISMI
Facciamo il punto sulla situazione attuale e il caldo
I temporali talora anche molto intensi ed accompagnati da grandinate che stanno interessando nelle ultime ore il territorio ci danno evidenza che il periodo molto caldo e stabile che ci ha investiti a lungo tempo sta terminando, e quantomeno per alcuni giorni si potrà contare su valori che rientreranno nella media stagionale.
Nel precedente articolo (consultabile a questo indirizzo http://www.oggitreviso.it/fine-del-caldo-temporali-arrivo-49391) si accennava nelle battute conclusive ai confronti con i picchi storici del caldo in termini di valori assoluti, e per comodità riporto quanto evidenziato.
“L’ondata di calore delle settimane scorse ha visto raggiungere e superare i 35°C in pianura, valore che nel passato non si verificava certo annualmente come al contrario è avvenuto negli ultimi anni ( a titolo d’esempio, nel luglio 2010 e nell’agosto 2011). Come riportato ne “Il clima di Vittorio Veneto” di De Nardi, dal 1931 al 1963 (anni in cui è disponibile una continuativa serie di misure) solo nel luglio 1957 si arrivò a 37.5°C (massima assoluta), poi 36.2°C a luglio e ancora 36.7°C nell’agosto del 1952, probabilmente tra le estati più calde del secolo scorso”
Il motivo del prolungarsi del caldo e della sua accentuazione fino ai massimi storici (vedasi tabella a seguire) è dovuto alla costanza di una configurazione atmosferica come schematizzata qui sotto: aria fresca affluisce in pieno Oceano Atlantico e come un gioco di sponda dal nord Africa si concretizza una risalita molto calda che tende a stazionarie a lungo sul Mediterraneo.
Consultando i dati della stazione amatoriale di San Giacomo di Veglia si nota come Luglio abbia avuto massime sempre sopra i 30°C nella prima decade, proseguendo una tendenza iniziata già a metà giugno.
http://meteoravanel.altervista.org/stat/rapporto-mensile.php?fichier=2012%2F07%2F2012_07_NOAA
E' riportata in sintesi la tabella dal 1° giugno: evidente il drastico cambio di masse d'aria dopo il 15 giugno (circa 10°C in 5 giorni).
Come sempre ogni estate siamo costretti a sentirci dire che è l'estate più calda del secolo, record ovunque ed altre amenità create ad arte per incentivare gli ascolti o le vendite, creando morbosa aspettativa dell'estremo. Certamente il caldo di queste settimane è assai rilevante, ma nessuna previsione a lungo termine per quanto scientifica e basata su studi seri può dirci come andrà ad esempio agosto, ed anche la storia recente ci rammenta di mesi di luglio roventi seguiti da mesi di agosto più simili all'autunno (uno tra tutti il binomio luglio-agosto 2006).
La siccità che ci siamo trascinati dietro dall'inverno scorso ha indubbiamente ancora effetti in campo agro-meteorologico, considerando anche che aprile e maggio hanno messo una gradita "toppa" alla falla sulle precipitazioni, ma senza del resto cambiare veramente le sorti della stagione nel suo complesso che rimane ancora deficitaria.
Questa è anche l'estate nella quale sentiamo soprannominare le ondate di calore con nomignoli burlescamente ripescati dalla tradizione latino-ellenica, come se la meteorologia fosse un fenomeno da baraccone nelle mani di chi, per fini puramente commerciali, tenta di fare grancassa grazie ai mass media (sempre pronti a cavalcare l’onda del sensazionalismo, decisamente meno avvezzi a verificare le fonti delle loro informazioni…) e a nomi altisonanti che evocano mostri infernali; l’amato e mai dimenticato Colonnello Bernacca l’avrebbe chiamato semplicemente “gran caldo”, mentre ormai ogni nube diventa un uragano, e si perde di vista la realtà della natura, che non segue gli schemi umani e si fa gioco spesso delle nostre previsioni e delle nostre aspettative.
Vedremo quindi come andranno nel complesso i mesi di luglio ed agosto, ma l’idea generale basata sull'osservazione è sempre orientata a ritenere che a fronte di qualche periodo più fresco abbiano sempre e comunque la meglio le ondate di calore.
Appuntamento per la verifica a settembre, e nel frattempo buona estate a tutti!